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Mario Marini, 60 anni in musica tra la banda di Verolavecchia e i complessi

L'uomo, 82enne, ha da pochi mesi lasciato il corpo bandistico: «Ma una suonatina con gli amici c’è e ci sarà sempre»
Mario Marini e il suo inseparabile trombone Fa - Foto © www.giornaledibrescia.it
Mario Marini e il suo inseparabile trombone Fa - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Mario Marini, con il suo inseparabile trombone Fa, suona da sessant’anni nel corpo bandistico di Verolavecchia, nel segno della musica. Marini, 82 anni, ha sempre amato la musica e ricorda che il suo primo approccio con le sette note fu a 17 anni con la banda di Verolanuova. Poi, quando prese forma il corpo bandistico di Verolavecchia, Mario vi entrò a far parte, rimanendoci fino a pochi mesi fa.

Memorie

Dei sessanta anni passati nella banda, Marini conserva tanti ricordi: i concerti in paese, ma anche in lungo e in largo per la provincia di Brescia, oltre alla sensazione di appartenere a una grande famiglia.

«Fare musica è qualcosa di emozionante - racconta Mario - e consiglio a tutti i ragazzi di avvicinarsi al mondo dei complessi bandistici per trovare uno strumento musicale da suonare: è un modo perfetto per imparare la musica, socializzare e per partecipare alla vita del paese, perché fare musica fa bene a chi la ascolta e a chi la fa».

Suonare nei complessi

Prima della banda, nel 1963, Mario bazzicò il mondo di quelli che venivano chiamati complessi, suonando con gli Alvin’s 65, diventati poi gli Shockings. La prima formazione vedeva Marini alla fisarmonica con Albino (chitarra ritmica), Sergio (chitarra solista), Giuseppe (sax, clarino), Giuseppe (batteria, clarino) e un altro Mario (basso). Il gruppo si distingueva per un repertorio improntato al rhythm and blues e si segnalò per numerose esibizioni in tutta la provincia, fino a conquistare il premio «Vi d’oro Vigasio» vinto nel 1967 al Teatro sociale di Quinzano d’Oglio. Non mancò nemmeno la registrazione di un 45 giri con i brani «Io la conoscevo bene ma...» e «Bla bla bla», un cimelio che il musicista conserva con cura.

Il complesso degli Shockings in una delle esibizioni in giro per la provincia - Foto © www.giornaledibrescia.it
Il complesso degli Shockings in una delle esibizioni in giro per la provincia - Foto © www.giornaledibrescia.it

Marini per qualche anno si divise tra gli Shockings e la banda. Poi, con l’arrivo degli anni Settanta, le cose cambiarono: il servizio militare, i componenti che iniziano a mettere su famiglia, il lavoro... Così l’avventura degli Shockings arrivò al capolinea. Mario, però, non smise di suonare, continuando il proprio impegno nella banda del paese. Impegno durato fino a pochi mesi fa. Anche se, ammette senza esitazione Marini, «ogni tanto l’occasione per un suonatina con gli amici c’è e ci sarà sempre». 

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