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In 5 mesi 1.400 finte richieste d'aiuto al 112: si cerca il responsabile

Le telefonate vengono fatte da quella che sembra una giovane voce femminile. Carabinieri al lavoro a Verolanuova
L’ambulanza del gruppo di soccorritori chiamato a intervenire nella maggior parte dei casi - Foto © www.giornaledibrescia.it
L’ambulanza del gruppo di soccorritori chiamato a intervenire nella maggior parte dei casi - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Millequattrocento finte richieste d’aiuto. Millequattrocento falsi allarme lanciati al 112.

Scherzi di cattivo gusto che da poco più di cinque mesi si stanno ripetendo quotidianamente a Verolanuova. Al punto che da gennaio a oggi i verolesi sono esasperati dal suono delle sirene. La scena è sempre la stessa: l’equipaggio di soccorso arriva a destinazione e non trova alcun tipo di emergenza. Sono infatti tanti i cittadini di Verolanuova che, senza averne necessità alcuna, si trovano l’ambulanza sotto casa.

Le indagini

Quello delle 1.400 chiamate è un dato significativo che delinea un problema che da qualche mese è sotto la lente d'ingrandimento dei carabinieri che hanno avviato un’indagine. Gli scherzi, iniziati, appunto, a gennaio, dopo un breve periodo di stop, da qualche settimana sono ripresi e sono sempre più insistenti.

«Noi abbiamo l’obbligo d’intervenire - spiega Bruno Cocchetti, presidente del Gvvs, il gruppo che, avendo sede a Verolanuova, viene inviato praticamente quasi sempre sui vari interventi fasulli in zona -. Anche quando ci troviamo di fronte a situazioni in cui capiamo che quasi sicuramente si tratta di uno scherzo, considerato che la chiamata giunge dalla sala operativa, abbiamo l’obbligo d’intervenire e verificare che effettivamente nessuno abbia bisogno. Altrimenti commetteremmo una omissione di soccorso. Il vero problema di questi scherzi - sottolinea - è che purtroppo se il nostro equipaggio viene dirottato su queste bufale, quando si manifesta la vera emergenza l’intervento risulta meno tempestivo».

Pare esserci una ragazzina dietro

Telefonate seriali fatte per lo più da una ragazzina. I soccorritori, infatti, dall’altro capo del telefono, sentono una giovane voce femminile. «Mobilitare i soccorsi per fare uno scherzo denota una mancanza di senso civico e di rispetto verso le altre persone - commenta l’assessore ai Servizi sociali di Verolanuova Carlotta Bragadina -. Perseverare, poi, è davvero bruttissimo. Trovo deplorevole questo comportamento e lo condanno. Queste finte chiamate - conclude - fanno perdere tempo prezioso a uomini e mezzi la cui missione è quella di intervenire in situazioni in cui, per la salute del paziente, i minuti sono contati e spesso si tratta di uno questione di vita o di morte».

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