Bassa

Il club di Carpenedolo che celebra Umberto I e sogna la monarchia

Ne fa parte Francesco Fortunelli che spiega la storia del busto esposto davanti al cimitero
Il busto di Umberto I a Carpenedolo - © www.giornaledibrescia.it
Il busto di Umberto I a Carpenedolo - © www.giornaledibrescia.it
AA

«Udite, udite»: il celebre saluto a precedere nel passato gli annunci reali - nel senso proprio del termine, di persone con il «sangue blu» -  sembra abbia avuto eco a Carpenedolo, sino ad arrivare ai giorni nostri. Forse infatti non tutti lo sanno, ma all’esterno del cimitero della cittadina bassaiola c’è il busto di Umberto I, re d’Italia. Chi non ha invece tralasciato questo «dettaglio» è il carpenedolese Francesco Fortunelli.

«Come testimonia una targa affissa alla torre civica sul monte Rocchetta in suo onore, sua Maestà è stato qui il 10 settembre 1878 - dice -. In ricordo di quel passaggio, nel 1905 l’artista locale Ugo Casnici ha prodotto una scultura posizionata allora in piazza Matteotti e poi scomparsa misteriosamente negli anni Sessanta quando palazzo Caprioli divenne sede municipale. Una volta ritrovata, l’opera marmorea è stata rimessa a nuovo grazie anche all’Amministrazione comunale e collocata nel marzo del 2012 nel parcheggio del campo santo».

E a chi si chiede come mai Fortunelli conosca in modo così approfondito la storia del monumento, la risposta è semplice: «Commissariato ufficialmente dall’Unione monarchica italiana, sono presidente del Club monarchico di Carpenedolo: chi si riconosce negli ideali della bandiera sabauda esposta all’esterno della sede in via Dante Alighieri 48, può richiederne il tesseramento annuale», afferma il 32enne.

Una notizia, anche questa, probabilmente estranea ai più, ma - è il caso di dire - reale, vera. Nel dettaglio, costituita nel 1944 per volontà dal re Umberto II, l’associazione in questione si proclama come «super partes» ai partiti tradizionali e «si propone – si legge nello statuto - di conservare e diffondere l’idea monarchica, rafforzando il convincimento della sua necessità ed attualità». Ideali, insomma, legati principalmente alla dinastia dei Savoia (con il principe Aimone attualmente a capo della casa sabauda) e portati avanti oggi da alcuni monarchici.

«Esiste un’alternativa all’attuale modalità di governo sancita dall’articolo 139 della Costituzione - insiste Fortunelli -, tuttavia non è conosciuta. A tal proposito, con il presidente nazionale dell’Umi, l’avvocato Alessandro Sacchi, stiamo valutando tra aprile e maggio 2022 la possibilità di organizzare un incontro pubblico a Carpenedolo che parli di un ipotetica e futura attuazione del progetto monarchico in Italia, che si contrapponga ai 75 anni di cronaca repubblicana».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia