Bassa

Il caso Raffmetal approda in Parlamento: i Verdi chiedono i dati sulla qualità dell'aria

L'interrogazione parlamentare firmata da Eleonora Evi è un appello affinché vengano resi noti i dati più aggiornati
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Il progetto della Raffmetal finisce nuovamente a Roma: questa volta sono i Verdi a fare appello al sindaco affinché renda noti i dati aggiornati relativi alla qualità dell’aria.

A mettere la firma sull’interrogazione parlamentare è stata Eleonora Evi, deputata della Alleanza Verdi Sinistra e co-portavoce nazionale di Europa Verde. «Su sollecitazione del gruppo locale di Europa Verde, da tempo in prima linea per difendere la salute e l’ambiente della provincia di Brescia - spiega la deputata - ho voluto interrogare il Governo, in particolare i Ministri dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, della Salute e delle Imprese e del made in Italy, per capire se questo accanimento, in particolare su alcuni territori come la provincia di Brescia, sia l’unico modello che conoscano, quello che sacrificano quotidianamente, la salute dei cittadini e l’ambiente. Ci rivolgiamo anche al sindaco di Pontevico, responsabile della salvaguardia della salute dei cittadini, di pubblicare questi dati di estrema rilevanza per poterli confrontare con la normativa italiana ed europea e con le raccomandazioni dell’Oms».

I dati mancanti

Di certo, c’è preoccupazione tra le fila degli ambientalisti. «Arpa, al fine di autorizzare l'impianto, ha chiesto all’azienda di provvedere a svolgere due campagne di rilevamento dello stato dell’aria prima dell’inizio dei lavori, una in inverno e l’altra durante il periodo estivo - sottolinea Alessio Pesenti referente del locale gruppo di Europa Verde -. Il primo è stato eseguito lo scorso marzo e ad oggi non sono stati ancora resi noti i risultati, gradiremmo poterli avere per prendere coscienza dello stato di salute attuale dell’aria che respiriamo». 

Il progetto

Ricordiamo che il nuovo impianto della Raffmetal dovrebbe sorgere a Chiesuola, frazione di Pontevico e dovrebbe essere realizzato per step nel corso di una decina d’anni fino alla completa edificazione di tutti i fabbricati. La questione si trascina da alcuni anni, con un iter burocratico lungo e complesso che l’azienda dei Niboli ha iniziato a fine del 2018. Un progetto che il Consiglio comunale ha approvato alla fine di marzo 2022 dopo che il piano attuativo è stato «modellato» dall’azienda tenendo conto delle richieste e dei suggerimenti pervenuti dai vari enti, dalle associazioni, comitati e dai cittadini.

Battaglia ambientale

Ciò però non ha placato gli ambientalisti, che hanno dato vita a sit in, mentre successivamente è stata avviata anche una raccolta firme contro il progetto. Lo scorso luglio Europa Verde Brescia ed Europa Verde Pontevico avevano presentato una formale richiesta di intervento al Ministero della Transizione ecologica e alla Procura di Brescia, per impedire la costruzione dell’impianto da parte della Raffmetal srl. Questo nonostante l’azienda abbia più volte rassicurato sulla volontà di creare «una realtà produttiva che da subito possa rispettare i parametri di emissione di gas serra pari a zero, che saranno obbligatoriamente richiesti entro il 2050. Per il raggiungimento di questo traguardo, si prevede l’utilizzo di energia derivante da fonti alternative quali il solare e l’idrogeno in modo da eliminare completamente l’impatto derivante dai fumi dei combustibili fossili.

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