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I «maghi dei robot» del Bonsignori ora sognano Roma

Cargo e sicurezza: un prototipo regala agli studenti della scuola di Remedello la seconda fase della gara First Lego League
La squadra del Bonsignori con il loro progetto Mesh
La squadra del Bonsignori con il loro progetto Mesh
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La squadra del Liceo scientifico paritario Bonsignori ha vinto il premio «Oltre la robotica» della gara «First Lego League» superando le qualificazioni del Nord-est: il progetto premiato mira a rivoluzionare il trasporto di merci su gomma, rendendolo più sicuro.

A elaborarlo sono stati gli alunni di prima, supportati dai mini-coach di terza. Sfida e premiazioni si sono svolte al Museo del Novecento di Mestre, dove gli studenti hanno illustrato alla commissione la loro idea, a cui hanno dato forma durante il laboratorio scolastico di Robotica, condotto dai coach-professori Chiara Franceschini e Giuseppe Ghirardi.

Per questa edizione il guanto lanciato dalla First Lego League era proprio ripensare al modo in cui le merci vengono trasferite: Cargo connect, il nome della sfida. «Abbiamo creato un prototipo di applicazione pensato per supportare il progetto che Scania e Siemens stanno sviluppando: tale progetto riguarda l’alimentazione dei tir con un motore aggiuntivo elettrico - spiega il docente Ghirardi-. Ora ci sarà una selezione intermedia per poi ambire alla nazionale di Roma e alla competizione mondiale».

Nel dettaglio il progetto del «Bonsi» paritario si chiama «Mesh», acronimo di Highway security electric mobility: «Viene scritto al contrario perché è qualcosa di alternativo - si illustra nella relazione-video degli studenti-. Si concentra sui mezzi pesanti, ovvero i tir, e in particolare sull’inquinamento prodotto». Gli studenti hanno analizzato varie soluzioni sostenibili e si sono confrontati con esperti, scegliendo poi di focalizzarsi sull’utilizzo dell’ibrido con pantografo (come quello che si vuole realizzare in Brebemi).

«Da un paio di anni si sta testando in Germania un sistema che implica motrici con un motore a diesel, ma anche un pantografo che in appositi tratti autostradali, muniti di cavi elettrici simili a quelli dei treni, possono sfruttare l’energia elettrica per alimentare i motori elettrici - proseguono i ragazzi -. Il sistema è vantaggioso perché permette di convertire i camion di vecchia generazione rendendoli più sostenibili. Analizzando l’idea di Scania e Siemens di creare camion ibridi con pantografo, abbiamo così pensato di espandere il loro progetto tramite l’aggiunta di sistemi e dispositivi di sicurezza, il tutto controllato da un’applicazione che abbiamo sviluppato».

Il prototipo di applicazione, ad esempio, consente di controllare se la massa del trasporto è bilanciata, oppure le condizioni generali del mezzo. Non solo: consente anche di monitorare parametri legati allo stato di salute del camionista che può allertare i soccorsi in caso di bisogno.

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