Bassa

Da Carpenedolo a Dubai: la scelta di vita del sindaco Tramonti fa discutere

Il primo cittadino chiarisce: «Porterò a termine il mandato. Per lavoro dal 2019 capita di assentarmi e non è mai stato problema»
Stefano Tramonti - Foto tratta dal profilo Fb di Stefano Tramonti
Stefano Tramonti - Foto tratta dal profilo Fb di Stefano Tramonti
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Sindaco di Carpenedolo, ma in «trasferta» a Dubai dove ha deciso di trasferirsi. È la storia di Stefano Tramonti primo cittadino del paese della Bassa che avrebbe deciso di trasferirsi a Dubai con la famiglia quando mancano pochi mesi alla fine del suo mandato. Il Comune andrà al voto in primavera. Tramonti, in quota Forza Italia, ha fatto le ultime riunioni di giunta via Internet collegato da Dubai. Fatto che fatto sollevato più di una critica.

La replica 

Una scelta che fa discutere e capace di sollevare, specie nelle piazze virtuali, il vento delle polemiche. «È tutto vero e, da quanto ho preso la decisione, non ho mai nascosto le mie intenzioni - racconta Tramonti -. Per ragioni personali vado a vivere a Dubai, ma ciò si verificherà solo al termine del mio mandato nella primavera del 2024».

Un dettaglio, quello legato alla tempistica del trasferimento definitivo frainteso in paese, tanto che in molti temevano l’irreperibilità. Da qui la contestazione: impossibile amministrare a tale distanza. «In questi giorni ho accompagnato mia moglie negli Emirati Arabi con i nostri due figli, per permettere loro d’iniziare la scuola a gennaio - precisa ancora il sindaco alla guida della realtà bassaiola dal maggio 2014 -. Li raggiungerò ogni tanto, onorando nel mentre la mia carica istituzionale sino all’ultimo e assicurando una presenza periodica in Italia. Insomma, nulla cambia rispetto al recente passato».

Sindaco e manager

Quale manager di uno stabilimento in Cina di un gruppo industriale carpenedolese, Tramonti è dal 2019 che viaggia spesso fuori dai confini nazionali. «Avevo anticipato ai miei elettori prima delle elezioni del 2019 lo scenario che si sarebbe prospettato e non mi pare abbia costituito un problema - sottolinea ancora Tramonti -: la gestione dell’ente si è modellata a operare regolarmente col sottoscritto anche lontano dal municipio».

 A chi, dunque, ne chiedeva le dimissioni con il trasloco in progress, il primo cittadino cosa risponde?  «Un anno e mezzo fa, davanti alla stessa situazione, avevo la facoltà di prendere in condiserazine una scelta diversa - svela il diretto interessato -. sarebbe stata una via a me più conveniente dell’attuale situazione, ma allora rifiutai, conscio che il Comune sarebbe stato commissariato e quindi sarebbe rimasto in stallo a 18 mesi dalla scadenza del mandato. Oggi, con la chiamata alle urne vicina, non ne vedo la necessità. In sostanza, non cambia nulla da quanto già in essere: in tal senso s’inquadrano ad esempio le riunioni da remoto con la Giunta comunale e i capigruppo della minoranza… affatto una novità di dicembre, come qualcuno al contrario vuol far credere».

Discorso diverso per i Consigli comunali: «Come verificabile dalle registrazioni online, mai presieduti a distanza… e mai accadrà nei futuri cinque mesi - afferma il sindaco -: siederò in aula nei banchi della maggioranza sino al rinnovo dei seggi». A proposito, cancellata l’ipotesi di una sua ricandidatura per un eventuale terzo mandato consecutivo concesso dalla legge: «Per i motivi di cui sopra, non mi presenterò - conclude -. Mi dedicherò alla famiglia». 

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