Bassa

Corda Molle, stop ai lavori

Centropadane blocca il raddoppio della Sp19: «Senza la concessione della A21 non possiamo investire».
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Niente concessione, niente cantieri. La società Centropadane, che gestisce la A21, ha deciso la sospensione temporanea dei lavori lungo la Sp 19. Si tratta delle opere per raddoppiare la strada, prolungamento della Corda Molle (Azzano-Castenedolo) inaugurata il 3 febbraio. Operai fermi, dunque, lungo i 13 chilometri da Azzano a Ospitaletto. La decisione arriva dopo che il Tar del Lazio ha accolto la sospensiva chiesta da Centropadane nei confronti dell'Anas, che ingiungeva alla società di dare attuazione al suo piano finanziario: in pratica di realizzare le opere previste.

Centropadane può contare soltanto su una concessione provvisoria della A21, fino al settembre 2013: «Non è possibile programmare interventi e fare investimenti senza sapere chi pagherà» argomenta la società. Dunque, prima si deve fare chiarezza sulla titolarità dell'autostrada e poi si andrà avanti con i cantieri. Una situazione ingarbugliata, esposta giovedì dal presidente di Centropadane, Augusto Galli, nell'audizione davanti alla Commissione società partecipate del Comune di Brescia.
In verità, Galli aveva già lanciato l'allarme proprio il giorno dell'inaugurazione della Corda Molle. Di fronte al direttore generale di Anas, Stefano Granati, aveva sollecitato l'ente a sciogliere il nodo. «La mia società - aveva detto Galli - ha rispettato tutti gli impegni assunti nel 2000 all'atto della concessione. In 11 anni abbiamo realizzato venti opere, investendo 525 milioni». La concessione è scaduta nel settembre 2011: l'Anas ha rilasciato una proroga provvisoria di due anni. Una beffa, praticamente. Centropadane, sulla carta, ha programmato opere per decine di milioni: ma come si possono chiedere crediti bancari senza la sicurezza di poter pagare? Il problema non riguarda solo gli investimenti futuri, ma anche quelli già effettuati. Chi rimborserà al sistema creditizio i soldi già spesi? Ecco perché Centropadane vuole che l'Anas decida: metta subito in gara la concessione sulla A21 oppure riprenda la concessione, accollandosi però i debiti.

L'argomento doveva essere al centro di un incontro ieri fra Centropadane, Anas e ministero dell'Economia, ma l'appuntamento è slittato, rimandato ai primi giorni della settimana prossima. In quell'occasione ci sarà forse un chiarimento. Ricordiamo che, per legge, le concessioni dovrebbero andare in gara due anni prima della scadenza. Centropadane, dunque, ritiene di essere perfettamente nel giusto.
Tuttavia c'è un'incognita, marcata dal direttore dell'Anas quel 3 febbraio. Il sistema delle concessioni autostradali è in fase di cambiamento. Da luglio la competenza sulle stesse passerà dall'Anas alla nascente Agenzia per le infrastrutture stradale e autostradali, istituita al Ministero delle infrastrutture. Un nuovo soggetto che potrà mettere in gara la gestione della Brescia-Piacenza oppure affidarla all'Anas. Insomma, la situazione è tutt'altro che semplice.
Ricordiamo che la Provincia, il Comune e la Camera di Commercio di Brescia sono fra i principali soggetti della società autostradale con oltre il 42 per cento del capitale azionario.
Enrico Mirani

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