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Corda Molle, l'incompiuta che attende il nuovo padrone

Nel 2012 vennero aperti i primi 17 chilometri, ne mancano 13 per completare l'opera. E in cento attendono ancora gli indennizzi per gli espropri
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Cinque piloni in fila tra i campi, di fianco alla roggia verso Pontegatello. È il monumento all’incompiuta Corda Molle, la traccia più evidente di un cantiere fermo da quattro anni. Lunghi sterrati accompagnano la strada provinciale 19, da Ospitaletto ad Azzano, separati dalla carreggiata con una rete di plastica rossa. Il tutto, ormai, fa parte del paesaggio, come la campagna, le cascine, le prostitute in attesa negli spazi di sosta oppure agli incroci. Come questo per Pontegatello, al confine tra Lograto ed Azzano. All’orizzonte, verso est, si vedono i cartelli di ingresso al tratto di Corda Molle realizzato da Centropadane, i 17 chilometri da Azzano a Montichiari aperti il 3 febbraio 2012.

Per completare l’opera, fino all’altezza della A4 ad Ospitaletto, ne mancano 13. Il raddoppio della Sp 19 è uno degli interventi strategici per la viabilità bresciana. Una gronda a sud di Brescia per mettere in collegamento la A4, la A21, Brebemi, l’aeroporto, la Fascia d’Oro, oltreché i paesi lungo il tracciato. Un investimento intorno ai 345 milioni (compreso il casello di Brescia Sud della A21). 

La Centropadane ha bloccato i lavori del lotto ovest nel marzo 2012, quando è diventata certa la perdita della concessione per la Brescia-Cremona-Piacenza: niente più concessione, è stato il ragionamento, niente più possibilità di rientrare dagli investimenti. Via operai e macchine.

Lungo gli sterrati sono cresciuti arbusti ed erbacce, manufatti in cemento giacciono abbandonati, la «scatola» di cemento armato inserita sotto il cavalcavia ferroviario a Cazzago, è occlusa da un muro di terra. Tempo, lavoro, denaro sprecati. Quando i lavori riprenderanno bisognerà riportare uomini e mezzi, ripulire, risistemare i cantieri. Senza contare i danni che la società Brebemi lamenta in termini di mancato traffico sulla A35. Da Ospitaletto ad Azzano la provinciale è inadeguata, a tratti pericolosa.

Quando la ripresa? La concessione per la A21 è stata aggiudicata ad una Associazione temporanea di imprese (70% Satap, 30% Itinera) del Gruppo autostradale Gavio. Per la gestione specifica della A21 l’Ati ha costituito la società di progetto Autovia Padana, che ha preso in carico gli investimenti avviati da Centropadane: dunque dovrà terminare i lavori della Corda Molle. Quando? Non si sa. Il cantiere potrebbe riaprire quest’anno, ma i tempi sono incerti. 

Bruno Bedussi, presidente di Centropadane, conferma che l’iter per il passaggio non è finito. La concessione è ancora in capo alla sua società. «Prima del subentro - spiega - bisogna che la Commissione Europea esprima parere positivo rispetto alla procedura di gara adottata». In via informale il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha fatto sapere che c’è il nulla osta; non appena arriverà il documento ufficiale si dovrà procedere alla stipula della convenzione, seguiranno il decreto interministeriale ed il parere di legittimità della Corte dei Conti. Insomma, roba ancora di qualche mese.

Per subentrare a Centropadane la nuova concessionaria dovrà anche sborsare 792 milioni, 260 proprio a beneficio della società con sede a Cremona (che per il parziale raddoppio della Sp 19 ha speso 239 milioni). «Serviranno per coprire i debiti contratti anche per i lavori della Corda Molle», specifica Bedussi. Autovia Padana dovrà completare le opere avviate da Centropadane, la Corda Molle (un intervento da oltre 90 milioni) ma anche la tangenziale di Pontevico. 

Intanto, per quanto riguarda gli espropri compiuti per la costruzione dell’infrastruttura, c’è una buona notizia: sono saliti a cento i proprietari indennizzati dal Ministero. Ne mancano altrettanti. Dopo nove anni. Per lo Stato un record di cui non essere fieri. 

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