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Consorzio del Chiese, si torna a irrigare dopo un mese

Il presidente Lecchi: «Per le colture ormai è tardi, pesanti i danni all’ambiente: è come se fosse già autunno»
Così il Chiese a Calvisano nelle settimane di questa rovente estate - Foto Neg © www.giornaledibrescia.it
Così il Chiese a Calvisano nelle settimane di questa rovente estate - Foto Neg © www.giornaledibrescia.it
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«Si informa l’utenza che giovedì 11/8 rientra in esercizio l’irrigazione con orari rossi (ossia di emergenza per scarsità di risorse idriche, ndr), ove presenti. L’acqua disponibile è molto limitata pertanto se ne chiede un utilizzo nel rispetto delle colture maggiormente bisognevoli».

Una comunicazione ridotta all’osso, tanto quanto l’acqua disponibile, basta a dare notizia sul sito istituzionale del Consorzio di bonifica del Chiese del ripristino da oggi dell’attività irrigua, che era sospesa dal 16 di luglio. Quasi un mese, che a causa della perdurante assenza di precipitazioni ha messo in ginocchio ampia parte del mondo agricolo, ma ha segnato profondamente tutto il territorio di pianura.

Il problema dell'ambiente

Ed è proprio al tema ambientale rimasto sullo sfondo rispetto alle urgenze produttive che guarda con amarezza il presidente del consorzio Luigi Lecchi, nel confermare la riapertura del prelievo a fini irrigui, sia pur in un quadro che resta emergenziale.

«Tireremo giù quella poca acqua che c’è stanti i vincoli dei livelli dei laghi»: nel caso dell’Idro ieri il livello era di 367,56  metri contro i 367,20 del minimo ammesso. «Lo faremo più per cercare di pulire canali» vuoti da un mese «che per le esigenze dei campi: se questo darà soddisfazione a qualcuno tanto meglio, ma alla maggior parte dei coltivatori, giunti a questo punto, importa poco». Come a dire che ormai i raccolti per molti sono andati o non son stati seminati del tutto.

«Come in autunno»

«Certo è che alle ricadute ambientali sino ad ora nessuno ha pensato» prosegue Lecchi. «É tutto seccato in pianura, siepi e piante che abitualmente beneficiavano indirettamente dell’afflusso di acqua presente nei canali irrigui sono bruciate, è come essere in autunno» commenta con tangibile preoccupazione il presidente del consorzio. «Lo abbiamo fatto presente anche scrivendo a una trentina di enti, abbiamo avuto in risposta solo silenzio. Basti pensare che la Provincia ha previsto una riunione sul tema solamente il 5 agosto».

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