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Castello Bonoris debutta: è il nuovo set per nozze da fiaba

Il 23 aprile si è celebrato il primo rito civile nel maniero dell’800 di proprietà del Comune di Montichiari
Il Castello Bonoris di Montichiari è la riproduzione ottocentesca di un maniero medioevale
Il Castello Bonoris di Montichiari è la riproduzione ottocentesca di un maniero medioevale
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Sbocciano i fiori d’arancio al Castello Bonoris: «Con felicità annunciamo che il 23 aprile è stato celebrato il primo matrimonio presso il nostro Castello», informa l’assessore alla Cultura e vicesindaco Angela Franzoni, sottolineando come sia sempre stata intenzione dell’Amministrazione Togni «rendere più fruibile il bellissimo maniero voluto a fine Ottocento dal conte Bonoris».

«Crediamo infatti che il rilancio e la valorizzazione della struttura nonché dell’immagine della città siano attuabili anche attraverso la celebrazione di matrimoni civili - prosegue Franzoni -. Per fare questo, di recente, in Giunta, abbiamo approvato un nuovo tariffario per l’uso della sala delle armi, del giardino all’italiana e la contestuale modifica delle linee guida per l’utilizzo». Nel dettaglio, sono richiesti «500 euro per la cerimonia nuziale, per un massimo di quattro ore (addobbi e ulteriori servizi restano a carico degli sposi); 1.000 euro per l’utilizzo del parco o del giardino all’italiana, per l’intera giornata; 1.800 euro per l’utilizzo di tutti gli spazi, per l’intera giornata; 100 euro è la tariffa oraria per i servizi fotografici in tutti gli spazi».

La volontà è quella di utilizzare gli introiti «per promuovere ancor di più l’intero sistema museale (di cui il Castello fa parte) e i progetti che coinvolgono bambini e adulti», spiega Franzoni, ringraziando anche lo staff museale diretto da Paolo Boifava. «Non vediamo l’ora di ripartire con le tante iniziative in campo appena l’emergenza sanitaria lo permetterà», chiude Franzoni. Anche i matrimoni nella cornice fiabesca del castello Bonoris, non abbastanza conosciuto e apprezzato, sono un segno di ripartenza, una iniziativa destinata a portare attenzione sulla cittadina bassaiola.

 

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