Bassa

Carpenedolo, Fossa Magna ancora sotto la lente per cattivi odori

Acque Bresciane: «Via alle indagini per individuare l’origine degli scarichi». In campo leghisti e Verdi
Uno scorcio di Fossa Magna a Carpenedolo - Foto © www.giornaledibrescia.it
Uno scorcio di Fossa Magna a Carpenedolo - Foto © www.giornaledibrescia.it
AA

A Carpenedolo, la Fossa Magna è di nuovo al centro di polemiche. Da un lato c’è la preoccupazione di residenti, minoranza e Verdi, mentre dall’altro Acque Bresciane rassicura: «Avviate le indagini per individuare l’origine degli scarichi», scrive il responsabile dell’area Alessandro Andreatta.

Riavvolgendo il nastro, nell’ultimo mese sono stati rilevati degli sversamenti di liquami fognari in via Santa Maria, all’interno del naviglio che attraversa il paese, a tratti a cielo aperto. Una situazione anomala, presa di pugno dal gruppo consigliare «Carpenedolo migliore»: «Miasmi e odori nauseabondi raggiungono le case e gli esercizi commerciali vicini», osservano Luca Franzoni, Alberto Monteverdi e Lorenza Golini nella missiva inviata ad Acque Bresciane. Di più: «Analoghi disagi - proseguono - si sono presentati in passato in via Baronchelli e via XX Settembre, nei pressi del Mulino di mezzo del 1462.

E non può dirsi soddisfacente nemmeno la frequenza dell’attività di sfalcio nel canale: la vegetazione raggiunge dimensioni eccessive, con la proliferazione di una fauna difficilmente compatibile col centro storico». Speranze. Per tali motivi, i leghisti chiedono controlli e azioni atte a ripristinare le condizioni igienico-sanitarie in loco, con l’appunto di ristabilire nella Fossa Magna un costante afflusso di acqua. E se quest’ultimo auspicio sembra aver già trovato in parte effetto (come dimostrano le anatre tornate nei giorni scorsi a sguazzare dove prima vi era la secca), il resto è insoluto. Così scendono in campo anche i Verdi, denunciando l’episodio: «Siamo di fronte all’ennesimo caso d’inquinamento ambientale - tuona il coordinatore provinciale Salvatore Fierro -. Auspichiamo che si faccia luce: chi ha commesso questa azione paghi in modo esemplare. E qualora per la legge 68/2015 sugli ecoreati si riscontrassero profili penali che hanno rischiato di compromettere la salute dei cittadini, la Federazione dei Verdi di Brescia è pronta a costituirsi parte civile in un procedimento giudiziario».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia