Bassa

Carabiniere a processo per maltrattamenti in famiglia

Il 37enne è accusato di violenze sull’ex compagna. L’inchiesta è stata condotta dai colleghi
La prossima udienza è in agenda per il 10 aprile - © www.giornaledibrescia.it
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È entrato in aula senza divisa. Da accusato e già imputato. È la condizione di un appuntato dei carabinieri, 37 anni, in forza alla compagnia di Chiari fino a qualche mese fa, finito a processo per maltrattamenti in famiglia. Precisamente sulla ex compagna e madre dei suoi due figli. Un’inchiesta nata nel 2019 e partita d’ufficio, dopo gli sfoghi della presunta vittima e del padre della donna raccolti dai colleghi del militare. Una denuncia formale non è mai stata depositata. «Per paura di possibili reazioni» avrebbe riferito la ex.

Agli atti dell’inchiesta del sostituto procuratore Alessio Bernardi ci sono anche referti medici che testimonierebbero di presunti maltrattamenti subiti dalla parte offesa. Ieri, davanti al giudice Paola Giordano, il carabiniere si è presentato in aula con dei vistosi segni sul volto a causa di un incidente d’auto avuto nei giorni scorsi. Dal banco degli imputati ha ascoltato la ricostruzione del collega che aveva portato avanti l’inchiesta e la testimonianza dell’ex suocero che ha confermato i maltrattamenti di cui la figlia sarebbe stata vittima.

Inchiesta Scarface

Per il militare, che risulta in malattia da mesi, il processo arriva in un momento tutt’altro che facile della sua carriera. Il 37enne appuntato è infatti uno dei carabinieri in forza alla compagnia di Chiari, finiti al centro del procedimento disciplinare interno all’Arma parallelo all’inchiesta Scarface, quella sui contestati episodi di riciclaggio di denaro attraverso soprattutto il gioco del Lotto. Sul suo conto, come sugli altri quattro colleghi tra cui l’attuale compagna, non sono emersi profili di responsabilità penale, ma i vertici dell’Arma hanno ritenuto «sconvenienti» e «anomali» i rapporti tra i militari e l’imprenditore Francesco Mura, ritenuto il punto di riferimento dell’associazione criminale con legami anche con esponenti della ’ndrina Barbaro Papalia.

E che in caserma a Chiari entrava ed usciva come e quando voleva «con inconsueta e anomala frequenza che certamente stride con la sua pregressa situazione penale per una sentenza definitiva di condanna per traffico di droga» si legge nell’informativa dell’inchiesta penale. Nell’ambito del procedimento disciplinare, per il carabiniere ora a processo per maltrattamenti sulla moglie, è stato disposto il trasferimento.

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