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Bidello ai domiciliari per abusi su minori, le reazioni del paese

Assunto alla scuola elementare di Travagliato, è accusato di atti sessuali con minori, corruzione di minorenni e tentata prostituzione minorile
ADESCAVA MINORI: ARRESTATO
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L’indagine è partita dalla denuncia della famiglia di una giovanissima studentessa e si è sviluppata attraverso le confessioni fatte a mamma e papà, poi arrivate sul tavolo del preside della scuola che le ha girate in Procura. Fino ai racconti, in interrogatori protetti, delle stesse presunte vittime di attenzioni sessuali da parte di un bidello di scuola elementare di 56 anni, arrestato su ordinanza del gip del tribunale di Brescia e ora ai domiciliari

Il bidello bresciano è accusato di atti sessuali con minori, corruzione di minorenni e tentata prostituzione minorile. Da anni lavora all’istituto comprensivo - dove ci sono le scuole materne, elementari e medie - di Travagliato, e proprio alle elementari, secondo la ricostruzione degli inquirenti, aveva avvicinato giovanissime non ancora 14enni. Alcune le avrebbe pure convinte a seguirlo a casa dove sarebbero avvenuti una parte degli episodi contestati al bidello.

L’uomo fino a poche settimane fa viveva con l’anziana madre che lo ha sempre seguito fino agli ultimi tempi quando, alle prese con gravi problemi di salute, è stata costretta alla sedia a rotelle e proprio il figlio la accompagnava per le vie del paese. «Si sono invertiti i ruoli ed è lui che accudisce la madre. Prima la mamma lo teneva controllato in ogni cosa che faceva» racconta la gente. L’uomo è stato assunto a scuola una ventina d’anni fa nei posti riservati alle categorie protette.

«Spiace che persone fragili psicologicamente vengano inserite nel mondo della scuola, bisognerebbe fare più attenzione» è il primo commento del sindaco del paese, Renato Pasinetti, incredulo davanti alla notizia dell’arresto e allo stesso tempo schierato al fianco delle famiglie dei giovanissimi che hanno raccontato ai carabinieri quanto avrebbero subito. «Se le accuse saranno confermate, dispiace per i ragazzini che sono ancora più fragili. Staremo vicini come amministrazione a queste famiglie e non faremo mancare il nostro apporto. La verità deve emergere» ha aggiunto il primo cittadino di un paese scosso da una notizia che ha travolto la comunità, il mondo della scuola e quello delle istituzioni.

Si trincera dietro il silenzio il dirigente scolastico. «Non sono autorizzato a parlare. Non dico nulla» spiega. Scuola e amministrazione potrebbero decidere a breve di incontrare le famiglie dei bambini e dei ragazzini che frequentano il polo scolastico e che ora chiedono di sapere come stanno le cose. Restano in silenzio, in attesa dell’interrogatorio di garanzia in programma nei prossimi giorni, anche i legali del 56enne.

«Da mamma rimango senza parole. Si tratta di episodi che non dovrebbero avvenire. Abbiamo fiducia nella magistratura» commenta la vicepresidente della Commissione Sanità di Regione Lombardia Simona Tironi, consigliera comunale a Travagliato. «Sono vicina a tutte le mamme che mi stanno scrivendo preoccupate» spiega Tironi, che aggiunge: «Persone che sono alle prese con problemi psichiatrici e psicologici non devono stare nelle scuole. Vanno aiutate, inserite nel mondo lavorativo, ma non nelle scuole».

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