Bassa

Barbarie in cascina, gli allevatori: «Condanne siano esemplari»

Il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini: «Non ci sentiamo sicuri». Terzo caso di massacro di un animale dopo il furto
"CONDANNE ESEMPLARI"
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«Vogliamo condanne esemplari»: così il presidente di Coldiretti Brescia, Ettore Prandini, dopo il nuovo caso di animali torturati e massacrati durante un furto in cascina.

Con l’ultimo episodio registrato a Carpenedolo, nell’allevamento della famiglia Zonta, sale a tre in meno di un mese il numero di incursioni con uccisione di bestie in aziende agricole della Bassa.

«C’è preoccupazione tra gli allevatori perché non ci si sente sicuri - aggiunge Prandini -. È un sentimento ormai comune, meno conosciuto dalle imprese agricole perché si pensa sia più diffuso in città. In realtà anche chi vive in campagna non si sente sicuro visto il numero di incursioni nelle nostre imrpese».

La dinamica dei colpi è più o meno sempre la stessa: la banda mette a soqquadro la stalla, ruba qualche attrezzo agricolo e poi si scaglia su mucche e vitelli, ma anche su galline e conigli. E dopo il terzo episodio tra gli allevatori sale l'allerta.

«Siamo di fronte a una barbarie che non ha precedenti - dice ancora Prandini -, eravamo abituati a furti di mezzi o di salumi e formaggi, ma mai si era arrivati alle barbarie di queste settimane. Speriamo che le forze dell’ordine scoprano presto chi sono i responsabili di queste incursioni per assicurarli alla giustizia e infliggere loro condanne esemplari».

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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