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Atleta muore al volante, un malore la causa del decesso

Sportivo fino al midollo, il giovane di Foresto lavorava insieme al papà Roberto nell’azienda di famiglia, la «Costa Gomme»
Nicola Costa - Foto tratta da Fb
Nicola Costa - Foto tratta da Fb
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Gli amici di Nicola Costa, il 28enne morto al volante del furgone che stava guidando mentre si trovava a Montichiari, non si danno pace. «Era uno forte, forte sul serio». E sembra ancora più incomprensibile la sua morte che, dai primi accertamenti, sembra da ricondursi a un malore improvviso, con ogni probabilità un arresto cardiaco.

Sportivo fino al midollo, il giovane di Foresto lavorava insieme al papà Roberto nell’azienda di famiglia, la «Costa Gomme» di Villongo: era lì che il giovane ciclista – che da qualche tempo collaborava anche con un’azienda produttrice di e-bike - si occupava anche del noleggio di biciclette a pedalata assistita. E sono state proprio le due ruote a colorare l’intera, seppure breve vita di Nicola: prima il lungo amore per le moto, poi quello per le bici.

Un amore nato fra le mura di casa: papà Roberto è stato pilota di motocross a livello agonistico e anche Nicola si era cimentato in diversi campionati italiani e regionali, ottenendo ottimi risultati. Lo scorso anno la sua passione lo aveva perfino fatto volare negli Stati Uniti per collaborare con un pilota di motocross. Negli ultimi anni, in seguito a un incidente, Nicola aveva deciso di puntare sulle biciclette, militando nel «Veloclub Sarnico» e nel team «Nulli» di Iseo.

 

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