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Ambiente e urbanistica: sostenibile il tempio crematorio a Chiari

Presentati i risultati degli approfondimenti condotti da Chiari Servizi con UniBs e Bit-Servizi
Un disegno che illustra come sarà la struttura una volta completata - © www.giornaledibrescia.it
Un disegno che illustra come sarà la struttura una volta completata - © www.giornaledibrescia.it
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Impatto ambientale, economico e urbanistico: il progetto del futuro tempio crematorio di Chiari, il secondo della provincia di Brescia, previsto a est del cimitero pare fondato su basi solide. Questo, almeno, è emerso dall’incontro pubblico tenuto ieri online, dove i vari attori coinvolti hanno esposto le ricerche preliminari svolte negli scorsi mesi. A giugno l’Amministrazione aveva chiesto alla municipalizzata Chiari Servizi (futuro gestore) di approfondire questi temi. E i risultati paiono convincenti.

La ricerca

Chiari Servizi ha coinvolto, tra gli altri, l’Università di Brescia per la questione ambientale e la Bit - Servizi per l’investimento sul territorio per la sfera economica. Lo studio dell’UniBs si è concentrato sulle analisi ambientali e sulle ricadute di un impianto di cremazione. «Ci siamo occupati - ha dichiarato il rettore Maurizio Tira - di vari aspetti, tra cui quello delle simulazioni della dispersione degli inquinanti in atmosfera. L’impianto, che risulta compatibile con la pianificazione urbanistica, non produrrà rifiuti che possano incidere sulla raccolta comunale; gli impatti ambientali rientrano in quelli previsti dalla norma».

Sulle simulazioni delle emissioni è poi entrato nello specifico Gianni Tinarelli di Arianet: «Abbiamo analizzato due scenari, tenendo presente i limiti regionali agli inquinanti. L’impatto dell’impianto è molto basso, inferiore di almeno un ordine di grandezza (due nella maggior parte dei casi) rispetto ai limiti. Si tratta di differenze abissali rispetto al massimo consentito dalla norma».

Il progetto

Passiamo alla parte strutturale: «La struttura - così l’architetto Alberto Sabbion - sarà ipogea o parzialmente ipogea (sotto il livello della strada), con una superficie di 2mila metri quadrati. Le distanze dal centro abitato previste dalla legge sono rispettate». Infine l’aspetto economico: secondo la relazione della Bit la «valutazione della sostenibilità economica parla di un investimento complessivo di circa 4 milioni di euro, con un tempo di rientro dell’investimento stesso fissato in meno 10 anni».

Sono dunque dati che soddisfano l’Amministrazione: «Siamo di fronte - conclude l’assessore Domenico Codoni - a un approfondimento su varie tematiche: siamo soddisfatti per quanto ricevuto dai vari relatori. Si tratta di un buon viatico per il viaggio che ci porterà verso questo progetto».

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