Addio a El Löca, una vita jazz’n’roll fra musica e famiglia

Un grande sorriso, tanta musica ed un «bicirì de vì». In piena semplicità, questo era Luca Venturini; «El Löca» per tutti. Anzi: è, al presente, poiché a Carpenedolo ancora nessuno si capacita del malore che lo ha stroncato improvvisamente lunedì.
Numerosi i messaggi di cordoglio giunti alla famiglia del 55enne. Un uomo molto conosciuto, in particolare per aver aperto negli anni Novanta, insieme alla compagna Tanja, l’«Alta quota»: locale in località Taglie sul cui palchetto si sono esibiti centinaia di jazzisti di prim’ordine e non solo.
Trasformato col tempo in una sorta di mecca per i musicisti, Luca lasciò poi il pub in altre mani per dedicarsi alla crescita dei figli (Linda, Martino, Nina e Olga). Ad ogni modo la sua passione verso le note è proseguita: nel 2006 contribuì infatti a lanciare il Mario Casnici Festival.
«C’è da scommettere che anche lassù siederà in prima fila - dice qualcuno -. Accarezzandosi la barba e con un bicchiere di vino in mano». Intanto stamane è stato celebrato l’ultimo saluto.
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