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A Chiari tutti pazzi per l'ebraico

Sono oltre 40 gli iscritti al corso di ebraico che è partito lunedì alla Morcelli Repossi a Chiari
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Professoresse e studiosi, amiche in pensione, commercianti, impiegati, mogli con mariti al seguito e anche un paio di vigili urbani. Persone diverse con età diverse e storie diverse. Unite da un comune interesse per le lingue antiche del Mediterraneo. Sono gli oltre 40 iscritti al corso di ebraico, greco e latino promosso dalla fondazione Morcelli Repossi a cavallo tra la fine di quest’anno e l’inizio del 2012.


Le lezioni hanno preso il via lunedì sera (e sono in programma ogni lunedì alle 20.30 nell’auditorium «Riva» di via Varisco). A gruppetti, verso le 20.15, sono iniziati ad arrivare i primi iscritti. Davanti a tutti due coppie di marito e moglie. La parola alle donne, Luisella e Umberta: «Ci siamo iscritte per curiosità. Il tema sembra interessante».

Due amiche, Rosa ed Emma, hanno subito trovato posto al centro della lunga sala. «In questo momento della mia vita - ci ha detto Emma - ho bisogno di qualcosa di nuovo. E questo corso mi è sembrato l’ideale». «Partiamo da zero, ma cosa dico, sottozero - ha aggiunto l’amica Rosa -. Ma ci piace tenere occupata la mente, metterci in gioco». Ancora in piedi, intento ad aspettare un paio di colleghi studiosi, era Francesco: «Noi frequentiamo a Rovato la scuola di avviamento alla ricerca storica di don Donni - ci ha spiegato -. Avendo a che fare con documenti datati questo corso potrà esserci molto utile».

Davanti a lui, in prima fila, si è seduto Emiliano. Laureato in Teologia, lavora nel mondo della comunicazione: «Ho studiato l’ebraico all’università. Non avendo più avuto modo di approfondirlo ho pensato che questo corso potesse rappresentare un’occasione per ripassarlo insieme ad altre persone».


In pochi minuti l’auditorium si è riempito. La presidente della Morcelli Repossi, Ione Belotti, intenta ad accogliere i suoi ospiti, ci è parsa piacevolmente stupita: «L’inaspettata alta partecipazione a questo corso non utilitaristico - ha osservato - dimostra che ad attrarre non sono solo i non-luoghi: c’è ancora voglia di passare il tempo a studiare, in compagnia, qualcosa di "nuovo"». Nel frattempo hanno raggiunto l’aula anche i docenti: Maria Teresa Gennari e Lucio Rapetti, già preside dell’Itcg Einaudi di Chiari e del liceo scientifico di Rovato. Ci siamo avvicinati alla Gennari: «Quanta gente! E io che pensavo di tenere un corso per quattro o cinque persone... ».

A lei, che insieme a Rapetti, studia l’ebraico da sei anni, abbiamo chiesto cosa può spingere una persona a frequentare, nel tempo libero, un simile corso. Con entusiasmo ci ha risposto: «Indescrivibile è il piacere di leggere testi come la Bibbia in lingua originale. L’ebraico poi è una lingua fantastica: è talmente diversa da tutto ciò a cui siamo abituati che impararla apre la mente a nuove prospettive».

Tutti si sono seduti, hanno aperto astucci, scarabocchiato quaderni grandi e piccoli: è iniziata la prima lezione. Con loro la Belotti. Ha preso il microfono Rapetti. Il primo approccio è stato con la parola «Tanàkh», la Bibbia ebraica, che ovviamente Rapetti ha scritto alla lavagna con i giusti caratteri. Tutti erano attenti, ascoltavano incuriositi.

Barbara Bertocchi

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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