Estate, tatuaggi e luoghi comuni

Ci ho messo quasi mezz’ora prima di decidermi a rivolgere la parola alla signora francese stesa sotto l’ombrellone vicino. Ha un tatuaggio che le decora la schiena e si avvita sul fianco morbido fino all’ombelico, in netto e contrasto con un viso da madonna tale e quale all’Annunciata di Antonello da Messina.
Mi piacerebbe sapere che cosa ha pensato dell’inaugurazione dei giochi Olimpici, preferisco stendere un velo coprente come il telone che avrebbe dovuto riparare il presidente Mattarella, bagnato come un pulcino sotto una pioggia prevista e insolente. Evito volentieri l’argomento ormai stantio che ha tirato in ballo molto più dello sport con riferimenti a varie libertà sulle quali ognuno ha il proprio pensiero.
Quindi, rompendo l’indugio e scusandomi preventivamente, le chiedo con innegabile faccia tosta il significato dei suoi tatuaggi. Lei, sorridente e per nulla infastidita, risponde con naturalezza: «Mi fanno sentire più bella e molto più sicura». Mi racconta di aver fatto «le premier tatouage» dopo la dolorosa separazione dal marito e che la scelta di una carpa Koi e dei fiori di ciliegio non è stata affatto casuale. Questo pesce colorato di rosso, di nero e bianco ha un potente valore simbolico. La sua natura diventa un’allegoria per chi vuole risalire il fiume della vita con coraggio e determinazione, superandole difficoltà fino a trasformarsi in un drago simbolo di forza per eccellenza.
Da tempo non parlavo francese ma ci intendiamo alla perfezione. Le chiedo da quale parte della Francia arrivi. «Alsace» risponde, mentre con le dita scorre sulla pancia quasi per accarezzare i segni da cui trae la sua nuova energia. Mi racconta che la carpa viene associata alla forza dei samurai e alla fortuna. I disegni fissati con l’inchiostro nella pelle servono ad esternare i concetti immersi nelle profondità dell’anima.
Inaspettatamente ammette che quando aggiunge nuove linee il dolore prodotto dagli aghi aumenta, come se il suo cervello ne conservasse la memoria. Il ramo di ciliegio sulla pelle di Sabine significa che ha compreso e accettato il senso della vita. Le piace essere guardata poiché si sente protetta da quei simboli che si possono vedere solo quando è in costume da bagno. Le braccia, il collo e le gambe sono intonsi. Lavora come ortodonzista e preferisce non mostrarsi. Laddove la mente aperta lascia il posto ai luoghi comuni, bisogna ancora avere la pelle coperta.
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