Un corno portafortuna per Capodanno

L’ultimo giorno dell’anno è il momento ideale per cercare di accaparrarsi un po’ di fortuna. Ognuno, naturalmente, ha i suoi riti scaramantici. Si comincia cambiando il letto, l’anno che verrà non può essere contaminato da vecchi pensieri e tracce di sogni coltivati nei dodici mesi precedenti. La notte del 31 dicembre è sempre un po’ magica. Un’occasione per concedersi un pizzico di superstizione, se ci si illude di risolvere qualche grattacapo e scacciare la malasorte.
Si affronta armati di biancheria rossa, un colore che promette protezione contro le disgrazie, salute e (perché no?) anche fertilità. L’intimo, meglio se nuovo e regalato, dovrebbe essere poi gettato via. Quasi tutti però finiscono per conservare mutande o reggiseni, confidando che la fortuna non se ne accorga.
Il cuore della tradizione, ovviamente, è rappresentato dalla ricca tavola del cenone, ma se sono i soldi che cercate, non dimenticate di mangiare uva, lenticchie e melagrana. Fate però attenzione a gamberi e gamberoni, che camminano all’indietro e potrebbero bloccarvi nel 2025.
Dal Sud si è estesa l’usanza di liberarsi di cose vecchie. A Brescia, per evitare sanzioni, è meglio non lasciare mobili o oggetti rotti vicino ai cassonetti. Più carina è invece la tradizione di accendere candele verdi e rosse per rischiarare la strada a San Silvestro o spalancare le finestre per far uscire da casa gli spiriti contrari.
Poi ci sono le scaramanzie «sempre verdi»: i cornetti portafortuna e il pane che non va mai girato sottosopra. Vecchie credenze popolari, dure a morire, ma almeno non fanno danni. Ancora ci si bacia sotto il vischio, ammesso che sia possibile trovarlo. E a mezzanotte rivolgete un pensiero a chi non c’è; per ora nessuno può leggere cosa vi passa per la mente e potrete ricordare gli affetti anche più lontani. Insomma, la notte di San Silvestro, qualcuno per scacciare le negatività batterà una pentola mentre altri faranno scoppiare botti e petardi, terrorizzando bambini e animali.
L’ultimo consiglio? Non esagerate con lo spumante, ma evitate di brindare con l’acqua: dicono che porti iella! Con il passare del tempo è il concetto di «fortuna» ad aver preso una piega diversa. Le donne si sono liberate dalla superstizione secondo cui, se la prima persona incontrata a Capodanno è un uomo si sposeranno presto. Oggi molte preferiscono incrociare lo sguardo di una donna, e continuare con calma ad aspettare.
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