Dopoguerra, la solidarietà bresciana protagonista dalla prima ora

Ripartenza. Un imperativo dettato dalla contingenza grama che è facile ricostruire dalle pagine del GdB tra il 1945 e il 1949. In cui fame e ristrettezze sono spesso oggetto di cronaca. La «Disciplina dei consumi», per dire, è dettata sin dalla prima pagina del primo numero. «Il Cln di Brescia invita i fornai a continuare la vendita del pane al prezzo di L.4 (quattro) al Kg. Il Comitato stesso si impegna a rimborsare ai fornai stessi il maggior prezzo del combustibile dal giorno 27 aprile».
E ce n’è anche per la carne: la razione è di 150 grammi a testa – si legge di seguito – (135 di carne con osso, 15 di frattaglie), da ritirare con carta annonaria. Ogni genere alimentare è soggetto a distribuzione limitata. Si andrà avanti così per 4 anni.

La notizia che il 1° agosto ’49 sancirà l’addio al razionamento campeggia in prima pagina il 4 luglio 1949. Certo arrivare a quella data non sarà facile per molti, specie i disoccupati. Al loro sostegno è rivolto l’appello del vescovo Tredici, ribadito sulle colonne del GdB il 10 gennaio ’48 perché si aderisca alla raccolta varata dalla Confederazione generale del lavoro.
A regalare qualche gioia c’è lo sport: la Mille Miglia che riparte il 21 giugno ’47 (vincono Biondetti e Romano), il Brescia in A tra il 1945 e il 1947, Bartali vittorioso al Tour de France 1948, a dieci giorni dall’attentato a Togliatti («Un solo nome: Bartali» recita in prima pagina del 25 luglio il «nostro servizio particolare» a firma Piero Monti).

Nel ’49 c’è spazio anche per il patriottismo: il centenario delle Dieci Giornate è celebrato sulle pagine del 4 aprile 1949. Un mese più tardi a rattristare i bresciani è la sciagura di Superga: la Leonessa perde Mario Rigamonti, cui sarà intitolato di lì a poco il vecchio Stadium.

E se la povertà è ancora tanta, i segnali di speranza si moltiplicano a fine ’49. Il 9 dicembre il quotidiano racconta del viaggio inaugurale del primo filobus tra piazza Loggia e Mompiano. Cinque giorni più tardi, a far colore, è la foto del sindaco fresco sposo fuori dal Duomo Vecchio («Siate felici Anna Maria e Bruno Boni» l’auspicio popolare). Il Natale dona 6.000 pacchi dell’Eca (Ente comunale assistenza) alle 3.600 famiglie sostenute: lo racconta una fotonotizia del 21 dicembre. E del 27 è la notizia dell’uscita di scena delle «Amlire», la moneta introdotta dagli Alleati. Quasi un segno che la guerra è davvero alle spalle.
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