Cultura

Nocenzi: «Il banco sempre fedele al senso del prog-rock»

Il banco del mutuo soccorso il 12 novembre al Pala Banco di Brescia in via San Zeno in città.
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L’irruzione sulla scena nazionale da parte del Banco del Mutuo Soccorso fu un lampo di rock progressivo in forma di disco, passato alla storia come «Il salvadanaio», per la indimenticabile foto di copertina.
 
Era il lontano 1972; il Banco regalò a quegli anni un classico senza tempo, imponendosi con due caratteristiche peculiari: la voce di profondità incredibile, ma allo stesso tempo sonoramente delicata di Francesco Di Giacomo, e la doppia tastiera dei fratelli Vittorio e Gianni Nocenzi, garanzia di lirismo melodico e forza ritmica.
La esaltante storia del Banco del Mutuo Soccorso - pur tra passaggi in chiaroscuro, dolorose perdite e fisiologici distacchi - continua: a unire momenti distanti quarantaquattro anni è Vittorio Nocenzi, unico tra i fondatori che è rimasto a portare avanti il progetto, con una formazione rinnovata.
 
Il Banco arriverà il 12 novembre al Pala Banco di Brescia (accostamento casuale, ma curioso) di via San Zeno (biglietti da 20 a 30 euro, www.ticketone.it) per un live antologico: abbiamo chiesto al tastierista romano di ripercorrere alcuni passaggi dell’avventura. 
Vittorio, il Banco ha un ruolo di primo piano nella storia della musica italiana... Non è l’oste che deve testimoniare la bontà del suo vino. Ma l’idea originaria del rock progressivo - una crociata di liberazione dagli stilemi che incasellano tutto in generi rigidi, una proposta anarchica che abbattesse gli steccati - non è mai venuta meno nella nostra musica. 
 
 

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