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Rugby Brescia, salvataggio in corso

Il Rugby Brescia forse non affonda: ultime febbrili trattative per salvare la società.
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Salvataggio in corso. Il Rugby Brescia forse non affonda. Le ultime febbrili trattative durante la notte, con i giocatori, i tecnici e quel che resta di un gruppo da mesi sottoposto a incertezze, pressioni, colpevoli ritardi. Molto è ancora in discussione: oggi il Brescia è l’unica formazione di Serie A che ancora non ha cominciato gli allenamenti (la prima di campionato è il 5 ottobre) e nemmeno ha stabilito una data per il raduno.

All’ora di cena, mercoledì sera, la prima svolta, ovvero la bozza di un accordo per la cessione gratuita alla Junior Rugby Brescia del titolo sportivo, ovvero del diritto di partecipazione del XV cittadino alla Serie A. La Junior Rugby Brescia, nata un anno fa per gestire con bilanci, amministratori e dirigenti totalmente separati dalla «casa madre» le attività delle squadre al di sotto dei 14 anni, davanti alla dramma sportivo della squadra senior già da mesi si era offerta di fare un sforzo in più per accollarsi anche pro tempore l’impegno della Serie A. É il punto su cui alla fine ieri sarebbe stato trovato l’accordo. Alla vecchia società, che in gergo economico verrebbe definita «bad company» a questo punto non resterebbe che chiudere i conti col passato e con un decennio di poche luci e tante ombre. Impossibile per i vecchi azionisti pensare di monetizzare la propria uscita di scena; troppo compromessa la situazione perché qualcuno, subentrando nella gestione, possa anche scucire qualche quattrino. Ed è questo snervante tira e molla che ancora nelle ultime settimane ha fatto perdere ulteriore tempo portando la situazione al limite del collasso.

La condizione posta per andare avanti, da giocatori e tecnici, alla fine dello scorso campionato, del resto era stata chiara: taglio netto col passato e soprattutto uscita di scena di una dirigenza ritenuta non credibile e non all’altezza di progetti orientati al futuro. L’accordo con la Jrbs è arrivato di fatto all’ultimo secondo dell’ultimo tempo supplementare e nella notte si è cominciato a fare i conti sulle forze ancora disponibili, su giocatori e tecnici in grado di sostenere una nuova avventura piena d’incertezze e difficoltà. Sessantamila euro di budget (è il costo della gestione delle attività dei ragazzini), la Jrbs non ha la forza economica di affrontare un campionato per il quale ci vogliono risorse come minimo 4-5 volte superiori. I nuovi dirigenti si sono offerti come traghettatori per portare la squadra verso un porto in grado di accoglierne degnamente storia e ambizioni, facendo in modo che oltre 80 anni di attività non vadano dispersi di colpo. Si parla della chiamata a raccolta di vecchi e nuovi appassionati, tutti disposti, pare, a rimboccarsi le maniche davanti al nuovo scenario per dare un mano alla rinascita del club. E si auspica che lo sponsor degli ultimi anni (Banco di Brescia) possa essere confermato.

Marco Pisati, allenatore della scorsa stagione, che fino all’ultimo ha dato la disponibilità a gestire l’emergenza, ancora ieri sera però sfogliava la margherita e si chiedeva se lo sforzo valga la candela: quanti sono i giocatori su cui la squadra può contare oggi? Quali le forze da mettere in campo? Perché tanto ritardo, quando la soluzione c’era ed era a portata di mano da tempo? Su questi dubbi si è consumata la nottata. Forse Ferragosto permetterà di celebrare ufficialmente l’inizio di una nuova difficile avventura.

Gianluca Barca

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