Garda

Un caccia americano sul fondale del lago di Garda

I resti del velivolo della Seconda guerra mondiale sono stati ritrovati al largo di Lazise dai Volontari del Garda.
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Un altro pezzo di storia riemerge, dopo decenni, dai fondali oscuri e misteriosi del lago. Ancora una volta sono i Volontari del Garda a rendersi protagonisti di un ritrovamento che fa notizia, dopo quello, avvenuto lo scorso dicembre, del mezzo anfibio Usa affondato al largo di Riva sul finire della Seconda guerra mondiale col suo carico umano di 24 soldati della decima Mountain Division.

Questa volta, a finire nel raggio d'azione del sonar, e poi nell'obiettivo della telecamera subacquea del Rov del Nucleo nautico e subacqueo dei Volontari, è stato un aereo. Le fotografie diffuse dai responsabili del Nucleo, Mauro Fusato e Luca Turrini, lasciano intravedere le ali del velivolo, un particolare delle mitragliatrici, parti del motore, una ruota del carrello, l'elica, contorta e piegata forse a causa dell'impatto con l'acqua.

Per stabilire con certezza di che aereo si tratta servirà probabilmente la consulenza di un esperto, ma, pur col beneficio del dubbio, pare che i rottami sparsi individuati nel pomeriggio di ieri al largo del centro veronese di Lazise possano essere le parti di un North American P-51 Mustang, aereo dell'esercito a stelle e strisce prodotto a partire dal 1941, considerato uno dei più versatili caccia americani della Seconda guerra mondiale. Questi aerei furono schierati sia sul fronte europeo sia su quello del Pacifico per contrapporsi ai velivoli della Luftwaffe.
«L'aereo è a pezzi - spiega Fusato -, ma le immagini girate dal Rov sono chiare. Le abbiamo inviate a un esperto per stabilire con certezza di che modello si tratta». Spetterà ora agli storici ricostruire la vicenda di questo velivolo che per quasi settant'anni ha riposato indisturbato sul fondo del lago, protetto dall'oscurità degli abissi. Ma già in rete, sul gruppo Facebook del Nucleo subacqueo dei Volontari del Garda «La storia sommersa», circolano le prime congetture. C'è chi ipotizza che possa trattarsi dell'unico Mustang disperso nel Garda, caduto a guerra ormai finita, pilotato da un aviatore del Michigan, che risulterebbe scomparso «missing in action».

Tutte supposizioni, queste, che dovranno naturalmente trovare conferme ufficiali. Di certo c'è che con questo ennesimo ritrovamento i Volontari del Garda scrivono un nuovo capitolo di una storia tragica e dimenticata, cominciata quasi settant'anni fa.
Simone Bottura

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