Bollette inghiottite dalla crisi: aumenta chi non paga

Per l’Anaci la morosità su gas, luce e acqua è cresciuta del 30%. Coi servizi comuni rischia il taglio anche chi non ha arretrati.
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Vivere in una casa senza luce, acqua e riscaldamento. Una realtà inconcepibile ai nostri giorni e nelle nostre città, ma con cui rischiano di doversi confrontare sempre più bresciani, in particolare quelli che vivono in condominio.
 
La crisi, che ha ridotto i posti di lavoro e gli stipendi, sta facendo crescere il numero di famiglie incapaci di pagare regolarmente le bollette dei servizi. A Brescia, secondo una stima di Anaci - l’associazione che raggruppa gli amministratori di condominio - i casi di morosità sui ai pagamenti di luce, acqua e gas sarebbero cresciuti in tre anni del 30%. 
 
Il tema è delicato e sta rendendo esplosivo il clima a livello sociale, non solo perché i gestori dei servizi, «perdurando la morosità», intervengono a staccare l’erogazione, ma anche perché in molti condomini acqua e gas sono centralizzati, e l’inadempienza di chi non riesce a pagare lascia senza servizi anche a quanti hanno pagato regolarmente.
 
Trovare esempi di distacchi o minacce di distacco è purtroppo facile. Tra gli ultimi in ordine di tempo vi sono due episodi in via Milano. Il primo ha visto il distacco di acque e corrente del condominio dei civici 114 e 116, con 50 famiglie, in cui si erano accumulati debiti per circa 10 mila euro. Il secondo, datato 16 aprile, è il distacco del gas a una famiglia in difficoltà a saldare una boletta di 113 euro, al momento rinviato. E giovedì un padre e una madre disperati, con un figlio di pochi anni, hanno occupato assieme ad un gruppo di antagonisti gli uffici di A2A, in via Lamarmora, per chiedere il ripristino di un’utenza tagliata per un debito superiore ai mille euro.

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