«Zio Bigì, piccolo grande uomo trucidato dai nazifascisti»

La pronipote incentra sull’avo Luigi Vecchi la tesi di laurea. Oggi un incontro
Susanna Danna, da poco laureata
Susanna Danna, da poco laureata
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Scavando nel proprio passato più remoto si possono riportare alla luce storie eccezionali. Così è capitato a Susanna Danna, giovane bresciana che lo scorso settembre si è laureata in Lingue, comunicazione e media all’Università Cattolica di Brescia con una tesi sullo zio di suo nonno, Luigi Vecchi.

Oggi lo scritto sarà al centro dell’incontro «Luigi Vecchi (zio Bigì), un piccolo grande uomo nel movimento culturale bresciano tra le due guerre» promosso dalla Fondazione Angelo Canossi - Centro Culturale Aldo Cibaldi. L’appuntamento è in programma alle 16 all’auditorium Paolo VI: sarà introdotto da Alessandro Bernardi della Fondazione Angelo Canossi e vedrà intervenire Elisabetta Conti, docente, ricercatrice e storiografa e Paolo Fossati, docente, giornalista e critico cinematografico.

Il fatto che l’incontro si tenga a Bovegno non è un caso: benché fosse nato a Brescia, Luigi Vecchi trascorreva qui le sue estati in villeggiatura e aveva inoltre dei contatti che gli consentivano di diffondere in tutta la Valle un giornaletto antifascista. Fu inoltre una delle 15 vittime assassinate durante il terribile eccidio nazifascista del 15 agosto 1944.

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