Un immobile disabitato rinasce per i disabili e famiglie

Nello storico edificio di via Sant’Emiliano l’Amministrazione intende ricavare due alloggi sociali
Il cantiere. Lo stabile attualmente versa in condizioni critiche
Il cantiere. Lo stabile attualmente versa in condizioni critiche
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Due alloggi di housing sociale destinati a ospitare una famiglia con minori in difficoltà e una persona diversamente abile con l’obiettivo di accompagnarla in un percorso verso l’autonomia e l’integrazione. Sorgeranno dopo l’estate nel cuore storico saretino, ai civici 27, 29 e 31 di via Sant’Emiliano, grazie a una operazione di recupero di un immobile storico comunale avviata in sinergia dagli assessori Ruggero Gervasoni (Lavori pubblici) e Donatella Ongaro (con delega ai Servizi sociali).

L’idea. Il progetto è nato un paio di anni fa da una idea di Luisa Mazza, storica assistente sociale del Comune scomparsa prematuramente. All’epoca, però, mancavano i fondi necessari per la riqualificazione dell’immobile, che è disabitato da diversi anni e versa in condizioni piuttosto critiche. A sbloccare questa situazione è stato l’esito positivo di un bando promosso da Ats tramite il quale il Comune, che a sua volta metterà 50.000 euro, ha potuto incassare 200.000 euro da impiegare per i lavori.

Le opere. Il cantiere è partito negli scorsi giorni e, secondo le stime di Gervasoni, rimarrà in funzione fino a dopo l’estate. Per l’inaugurazione occorrerà attendere la fine dell’anno o, al più tardi, l’inizio del 2019, anche perché nel frattempo gli appartamenti dovranno essere arredati. Attualmente l’edificio dispone di tre mini appartamenti, che dopo l’intervento si ridurranno a due. È previsto innanzitutto un bilocale al piano terra con una zona soggiorno, cucina annessa, una camera doppia e un bagno. Tutti gli spazi saranno concepiti per consentire alla persona diversamente abile, che occuperà l’appartamento insieme a una eventuale badante, di potersi muovere comodamente. Al primo piano verrà invece ricavato un quadrilocale composto da una zona giorno, cucina, tre camere, delle quali una doppia e due singole, e un bagno. Qui troverà casa un genitore con figli minori fino a un massimo di quattro persone. Gli obiettivi. Le persone ospitate nei due appartamenti saranno seguite dai Servizi sociali del Comune con progetti costruiti ad hoc sulle singole situazioni. Con l’housing sociale, in pratica, l’obiettivo è di creare una condizione temporanea di aiuto che consenta di pianificare e costruire un futuro di autonomia e di integrazione sociale. «Il progetto, che è del tutto nuovo per Sarezzo, è in sintonia sia con le linee programmatiche dell’Amministrazione comunale - spiega l’assessore Ongaro -, sia con quanto previsto dall’area delle Poltiche abitative del Piano di zona realizzato in collaborazione con la Comunità montana».

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