Stoccato il triplo dei rifiuti concessi: titolare indagato

Dalle immagini scattate dal satellite al sopralluogo dei tecnici dell’Arpa nel deposito di rottami: attività sospesa a Tavernole sul Mella
Le immagini del deposito finito nell’inchiesta dell’Arpa - © www.giornaledibrescia.it
Le immagini del deposito finito nell’inchiesta dell’Arpa - © www.giornaledibrescia.it
AA

Già le immagini satellitari acquisite lo scorso 27 maggio nell’ambito del progetto Savager (Sorveglianza avanzata gestione rifiuti) sviluppato dall’Arpa Lombardia, avevano insospettito. Quella montagna di rottami, stoccati in diverse aree del piazzale, non lasciava presagire nulla di buono. E da lì si è deciso di approfondire, lasciandosi guidare dalle immagini del satellite.

Il sopralluogo effettuato una settimana dopo dai tecnici del dipartimento dell’Arpa di via Cantore, ha rivelato che il sospetto era fondato: quell’impianto di Tavernole sul Mella, seppur autorizzato al trattamento di rifiuti metallici, stava palesemente violando i termini della convenzione stipulata con la Provincia di Brescia.

Gli accertamenti condotti dagli ufficiali giudiziari dell’Agenzia regionale per l’ambiente hanno infatti evidenziato che il quantitativo di rifiuti presenti nel piazzale dell’azienda (principalmente rottami metallici e cascami di lavorazioni meccaniche) risultava essere ben oltre il volume massimo autorizzato: rispetto ai 900 metri cubi concessi dalla convenzione sottoscritta con gli uffici del Broletto, nell’area di pertinenza dell’azienda erano depositati 2800 metri cubi di carcasse, ferrivecchi e rottami vari.

Oltre all’ingente quantitativo di rifiuti presenti (ben tre volte superiore rispetto al volume autorizzato) è stata anche riscontrata una attività di stoccaggio in aree diverse da quelle indicate nell’autorizzazione rilasciata dall’autorità competente. Agli ufficiali giudiziari dell’Arpa non è rimasto altro da fare che sospendere anzitutto l’attività di trattamento di rifiuti metallici - sospensione che rimarrà in vigore almeno sino alla regolarizzazione dell’impianto stesso - e, sulla base delle difformità accertate, procedere al deferimento del responsabile dell’impianto all’autorità giudiziaria.

Dall’introduzione del progetto Savager per il presidio ambientale sul territorio regionale, sono decine gli avvistamenti di depositi fuori norma o discariche abusive e gli accertamenti di violazioni delle normative ambientali.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato