«Sparita l’eredità del diacono», ma la Diocesi: «Conti in ordine»

Una corposa eredità sparita, conti che non tornano, una comunità parrocchiale «ferita e amareggiata». Insomma, gli ingredienti per un mix esplosivo ci sono tutti. Se poi aggiungiamo che la vicenda si svolge in un borgo incastonato tra i monti dove vivono circa 130 persone, ecco spiegato perché a Irma da mesi e mesi non si parla d’altro.
Andiamo con ordine. Nel 2018, dopo dieci anni, il parroco don Luca Ferrari viene destinato ad altro incarico e a fine anno arriva a Irma, come amministratore parrocchiale, padre Paolo Scaratti. Con l’aiuto di alcune persone, che poi formeranno il Consiglio pastorale affari economici, viene ricostruita la situazione delle casse parrocchiali. Ed ecco la scoperta: c’è un ammanco di circa 78mila euro. Apriti cielo, «dove sono finiti i soldi della nostra comunità?».
«Padre Paolo - spiega l’ex sindaco Angelo Turinelli - ci ha informato della disastrosa situazione economica, ma poi, dopo alcuni incontri anche con don Giuseppe Mensi (vicario episcopale per l’amministrazione, ndr), la vicenda si è arenata. Ma noi quei soldi li rivogliamo sul conto corrente della parrocchia, sono i soldi di tutti». E l’eredità? «Il diacono Tobia Bonomi - prosegue Turinelli -, dopo alcuni anni di servizio a Irma, alla morte ci ha lasciato circa 50mila euro, cifre consistenti anche alle parrocchie di Bovegno, Lavone e alla Diocesi». Eredità appunto risucchiata dal buco nei conti.
Esasperati dal trascorrere del tempo senza risposte che li soddisfino, i parrocchiani depositano ai carabinieri di Collio un esposto per chiedere che si indaghi su quanto accaduto. Chiedono che sotto la lente finiscano anche una serie di lavori e alcune fatture, «vogliamo chiarezza su questi pagamenti» prosegue Turinelli. Nella comunità non c’è rancore nei confronti dell’ex parroco, anzi, nelle parole dei fedeli si percepisce chiaramente sincero dispiacere per quanto accaduto. «Don Luca ha fatto sicuramente tanto bene - raccontano -, era molto bravo a coinvolgere i bambini, da musicista diplomato in violino li coinvolgeva tramite la musica. Avevamo molta fiducia in lui e nel suo operato, siamo molto meravigliati dal buco che ha lasciato nei conti».
E ancora: «Noi non vogliamo dare nessun tipo di giudizio, e non gli facciamo nessuna accusa, non c’è rabbia - prosegue l’ex sindaco -. Se avesse condiviso con noi eventuali problemi certamente avremmo trovato un modo per uscirne, in ogni caso, se volesse, sa bene dove trovarci». Don Luca non si è più fatto sentire, e sul fronte economico non ha più detto nulla neppure padre Paolo. «Non vogliamo che la nostra parrocchia resti per anni sommersa dai debiti» chiude Turinelli. E la Diocesi? «Nei conti della parrocchia di Irma non c’è più nessun buco - spiegano dalla curia -, abbiamo fatto vari bonifici, due per 25mila euro già nel 2019. I parrocchiani possono stare tranquilli».
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