«Siamo una famiglia distrutta, ma spero ancora nella verità»

Dopo il nuovo impulso alle indagini, parla Irene Zubani, la moglie di Mario Bozzoli, l'imprenditore scomparso nell'ottobre del 2015
Irene Zubani - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
Irene Zubani - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
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Trenta mesi di silenzio, in attesa di una svolta mai arrivata. «Ora devo parlare perché non posso più vivere con un peso così. Mi sento sulle spalle un macigno». Quello di un mistero che ha stravolto per sempre la vita, sua e dei suoi figli. Irene Zubani aspetta il marito dall'8 ottobre 2015. Da quella telefonata: «Faccio la doccia e arrivo». 

È la moglie di Mario Bozzoli, l'imprenditore svanito nel nulla all'interno della fonderia di cui era co-proprietario.

Lei è stata l'ultima persona ad aver sentito suo marito. «Una telefonata normale. Lui era tranquillo anche perché aveva la capacità di tenere i problemi fuori da casa. Non mi aveva fatto pensare a qualcosa di strano».

Eppure lei il giorno dopo, siamo il 9 ottobre, va dai carabinieri e presenta una denuncia che sembra più per un omicidio che per la scomparsa di una persona. «Me lo dicono in tanti, ma io ho solo raccontato quello che sapevo. Ho risposto alle domande che mi venivano fatte. Ho detto la verità e cioè che aveva dei problemi solo con i nipoti, in particolare, e poi con il fratello. Con nessun altra persona Mario aveva avuto tensioni». 

Parla di suo marito al passato. Cosa pensa sia successo? «Sicuramente non è finito bene. Niente e nessuno avrebbe tenuto Mario lontano dalla sua famiglia». 

 

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