Si ribalta con la jeep, Sarezzo in lutto per Raffaele Demasi

L'uomo gestiva un bar con la moglie e abitava con lei e due figli piccoli in una zona isolata. L'incidente sulla strada verso casa
SAREZZO, ADDIO A RAFFAELE
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Tradito dalla strada verso casa che percorreva quotidianamente, anche più volte al giorno. Così è morto Raffaele Demasi, 30enne di origini calabresi ma residente ormai da anni a Sarezzo. L’uomo, che abitava in una abitazione isolata di via Pertini con la moglie e due figli piccoli, verso le 17.10 stava scendendo lungo la strada sterrata che conduce all’abitato sottostante quando, per cause ancora in corso di accertamento, ha sbandato ed è finito con la sua auto nella scarpata. Il mezzo che guidava, una jeep, si è ribaltato più volte lungo il pendio sulla destra sino a finire la sua corsa poco più a valle.

Accanto a lui in quel momento sedeva un amico, rimasto completamente illeso, che è riuscito ad uscire dalla macchina e ad avvertire i soccorsi. Quando i Vigili del fuoco sono intervenuti per estrarre il 30enne dall’abitacolo, però, è parso subito chiaro che non ci fosse nulla da fare. Raffaele è rimasto schiacciato durante i molteplici ribaltamenti della sua jeep. Al medico giunto sul posto non è rimasto altro che accertare la morte del giovane. Per i rilievi sono intervenuti gli agenti della Polizia locale di Gardone coordinati dal comandante Patrizio Tosoni.

Uno shock tremendo per la famiglia e gli amici del ragazzo, che sono accorsi poco dopo sul luogo dell’incidente. Raffaele lascia una moglie, Alice, sua coetanea e due bambini piccoli. In paese era conosciuto perchè era proprietario del Time bar di via Roma, che gestiva insieme alla moglie.

«Non ci sono parole per una tragedia del genere - ha detto il sindaco di Sarezzo Donatella Ongaro, giunta sul posto non appena appreso l’accaduto -. Stringiamo in un abbraccio la famiglia del giovane». Raffaele, a detta di tutti, era un bravo ragazzo, una persona squisita dotata di grande empatia. «L’estate scorsa sono andato a mangiare a casa loro e Raffaele era sceso fino alla strada asfaltata per venirmi a prendere in macchina, perchè non mi fidavo a percorrerla con la mia auto - racconta un amico -. Ricordo bene che in quell’occasione mi disse di conoscere quella strada a memoria… fa male pensarlo adesso».

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