Se l’informatica aiuta i dislessici a studiare meglio

Grande successo per il «campus» promosso da cooperativa Gaia e Aid di Brescia
Sempre più numerosi gli strumenti informatici per dislessici
Sempre più numerosi gli strumenti informatici per dislessici
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Si è concluso con successo il «Campus Informatico» organizzato dalla Cooperativa Gaia e dall’Associazione italiana dislessici di Brescia, impegnate nella definizione di strumenti e metodologie per offrire risposte personalizzate, tempestive e facilmente accessibili alle famiglie. Nei mesi scorsi si era svolto il primo passo della collaborazione Aid-Gaia con la definizione di un percorso formativo tenuto dai professionisti Aid agli operatori della cooperativa valgobbina.

«Il campus - dice Giovanna Fola presidente Aid di Brescia- è stato un’esperienza formativa ed educativa che ha fatto sperimentare ai ragazzi con disturbi dell’apprendimento l’utilizzo di strumenti informatici adeguati alle loro necessità, per sviluppare metodi che favoriscano una maggiore autonomia nello studio. L’intento del campus è stato quello di addestrare all’uso del sistema informatico durante l’anno scolastico. Le difficoltà nella lettura e nella scrittura possono essere compensate con lo strumento corretto».

L’iniziativa, unica in provincia di Brescia, ha permesso agli utenti di condividere l’esperienza con altri compagni che affrontano le stesse fatiche legate al disturbo. «Questo - aggiunge Fola - è servito per capire meglio le emozioni e conoscere le strategie di comportamento dagli altri». Nonostante la legge 170 (sulle misure per garantire a scuola il successo degli studenti con dislessia) abbia 8 anni, ancora c’è poca conoscenza. In provincia di Brescia uno studio ha evidenziato oltre il 3% di alunni con diagnosi di Dsa, un dato che parifica quello nazionale emerso in una recente indagine: in pratica due bambini in ogni classe. I dati mostrano inoltre come gli interessati siano in aumento.

«Il Campus - afferma Morena Galiazzo, presidente di Gaia - è stato cofinanziato grazie a un Fondo sovvenzionato da donatori bresciani istituito a gennaio dalla nostra cooperativa. Questo ha agevolato l’accesso delle famiglie, riducendo il costo di partecipazione all’evento». Le richieste sono state tante da dover costringere gli organizzatori a rifiutare alcuni iscritti.

 

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