Scoprire le stelle con lo studioso che ha sfidato Star Trek

L’Associazione Planetari Italiani di Lumezzane propone interviste e dialoghi online: si parte con Gianluca Di Luccio
Gianluca Di Luccio
Gianluca Di Luccio
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Le originali attività di Gianluca Di Luccio saranno oggetto della prima delle interviste che l’Associazione dei Planetari Italiani - la sede dell’ente è al Centro Studi e Ricerche «Serafino Zani» di Lumezzane - proporrà sui canali social. Ogni mese operatori di planetari e di musei scientifici, divulgatori, astronomi, che lavorano in Italia e all’estero, racconteranno le loro attività professionali, le ricerche e le iniziative che organizzano attraverso dialoghi e interviste pubblicate online. Verranno segnalati sulla pagina Facebook di Planit e sul programma «Scienza per tutti» diffuso mensilmente a tutti gli interessati dall’ente che gestisce l’Osservatorio di Lumezzane.

Si partirà con Di Luccio, milanese di nascita, ora in quel di Piovene Rocchette (Vicenza). La sua attività è itinerante, senza confini, va ovunque lo chiamino. Come quando racconta la celebre storia del «Piccolo principe» sotto una cupola gonfiabile piena di stelle. Purtroppo il suo planetario mobile, ha subìto un’improvvisa battuta d'arresto a seguito della pandemia. Garantire il distanziamento in uno spazio sferico di pochi metri di diametro non è facile. Nel frattempo il planetarista si è trasformato in conferenziere: non dietro la cattedra ma nella natura, con tanto di marchio registrato «Star trekking». Un nome che ricorda una famosa serie televisiva.

La celebre società americana che ne vanta i diritti, compreso l’uso del nome «Star Trek», ha incaricato un affermato studio legale intimando a Di Luccio di sospendere l’utilizzo del marchio. Ma «Davide» ha deciso di sfidato Golia. Così alla fine di un anno di contese legali Di Luccio ha vinto la disputa. Non solo esiste ancora il marchio «Star trekking», ma si è preso anche la Luna. Il conferienziere itinerante organizza escursioni guidate i cui tempi sono calcolati sul sorgere del nostro satellite.

A prima vista, quando si mette in marcia alla guida di un gruppo, sembra un accompagnatore, poi indossa i panni del relatore. Una storia tira l’altra e l’incanto di Luna nato all’aria aperta diventa l’omonimo spettacolo che va in scena tra le suggestive architetture delle ville palladiane. Il cartellone estivo di «M'incanto di Luna» ha come palcoscenico le celebri ville del territorio vicentino. Chissà se i suoi allestimenti prima o poi approderanno a Brescia, una città dove ha svolto il servizio militare.

 

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