Per Villa Glisenti arriva la barriera anti cinghiale di 500 metri

Il parco, più volte devastato dalle incursioni degli ungulati, è protetto ora da una rete metallica
Barriera anti cinghiali © www.giornaledibrescia.it
Barriera anti cinghiali © www.giornaledibrescia.it
AA

Una recinzione lunga quasi cinquecento metri posta al limitare del bosco che possa servire a respingere le numerose incursioni dei cinghiali.

Da qualche giorno il parco di Villa Glisenti, nel lato confinante con il monte Palosso e dal quale così tante volte negli ultimi tempi sono giunti questi animali resisi colpevoli di numerose devastazioni, è protetto da una rete metallica a maglie larghe sorretta da pali in legno di castagno, con il compito di bloccarne il passaggio.

«Questa barriera, la cui costruzione è terminata la settimana scorsa - spiega il sindaco Gianmaria Giraudini - , è stata pensata proprio per permettere il transito della fauna più minuta, come tassi o pennuti, bloccando tuttavia quello di animali più grandi come appunto i cinghiali, i quali non potranno nemmeno scavare dei passaggi al di sotto, visto che il tutto è stato costruito per impedire il sollevamento della rete».

Costi. La costruzione ha avuto un costo economico di circa 21mila euro e, nonostante i numerosi appelli lanciati dall’Amministrazione agli enti superiori, è stata finanziata unicamente dalle casse comunali. «Ancora una volta siamo stati lasciati soli - lamenta Giraudini -. Si tratta di un problema diffuso e che sta causando incidenti in tutta la Regione, non è giusto che siano i cittadini a pagare di tasca propria a causa della mancanza di decisioni adeguate che regolino il numero di questi animali nei nostri boschi».

Troppi danni. L’ultima incursione da parte dei cinghiali risale allo scorso mese di novembre, ma emblematica fu quella del gennaio dell’anno scorso quando all’interno del parco venne organizzata una corsa campestre dedicata ai più piccoli: gli organizzatori della manifestazione, giunti sul posto la mattina presto, trovarono il manto erboso completamente distrutto e ci vollero alcuni mesi e un investimento non indifferente per riportare il tutto alla situazione antecedente, e tale evento causò addirittura un ritardo nella riapertura primaverile del parco.

«Ogni anno calcoliamo circa 10mila euro di danni da parte di questi animali nel solo parco di Villa Glisenti - conclude il primo cittadino -. Ora questo problema si spera sia risolto, ma rimane il rischio per le abitazioni private del nostro territorio poste al confine con il bosco».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia