Omicidio Bozzoli: «Undici elementi forti indicano il nipote come unico responsabile»

Lo ha detto il sostituto procuratore generale Domenico Chiaro nel corso delle repliche nel processo d'appello
  • L'arrivo in tribunale di Giacomo Bozzoli, condannato all'ergastolo in primo grado
    L'arrivo in tribunale di Giacomo Bozzoli, condannato all'ergastolo in primo grado
  • L'arrivo in tribunale di Giacomo Bozzoli, condannato all'ergastolo in primo grado
    L'arrivo in tribunale di Giacomo Bozzoli, condannato all'ergastolo in primo grado
  • L'arrivo in tribunale di Giacomo Bozzoli, condannato all'ergastolo in primo grado
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  • L'arrivo in tribunale di Giacomo Bozzoli, condannato all'ergastolo in primo grado
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  • L'arrivo in tribunale di Giacomo Bozzoli, condannato all'ergastolo in primo grado
    L'arrivo in tribunale di Giacomo Bozzoli, condannato all'ergastolo in primo grado
  • L'arrivo in tribunale di Giacomo Bozzoli, condannato all'ergastolo in primo grado
    L'arrivo in tribunale di Giacomo Bozzoli, condannato all'ergastolo in primo grado
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È attesa per oggi, dopo le repliche delle parti, la sentenza d’appello del processo a carico di Giacomo Bozzoli, nipote di Mario, scomparso dalla sua fonderia l’8 ottobre del 2015. Condannato all’ergastolo in primo grado con l’accusa di aver ucciso lo zio gettandolo nel forno della fonderia, Giacomo ha fatto ricorso in appello e conoscerà oggi il suo destino.

Nella scorsa udienza il sostituto procuratore generale Domenico Chiaro ha chiesto la conferma dell’ergastolo, mentre la difesa l’assoluzione, puntando molto sulla presunta responsabilità di Giuseppe Ghirardini, l’addetto ai forni presente in azienda la sera della scomparsa di Mario Bozzoli e poi scomparso e trovato cadavere a pochi giorni di distanza con un’esca al cianuro nello stomaco. «Non si può pensare che Ghirardini possa essere l’unico esecutore dell’omicidio. Perché nessuno lo dice fin da subito se così fosse stato?» si è chiesto in aula l’avvocato di parte civile Vieri Barzellotti.

Le parole del pg

«Ci sono undici proiettori - tanti quanti gli elementi ritenuti forti - che illuminano Giacomo Bozzoli come unico responsabile dell’omicidio e dell’occultamento del cadavere dello zio Mario Bozzoli», ha invece detto il sostituto procuratore generale d’udienza nel corso delle repliche nel processo d’appello.

«Non ci sono prove su che fine abbia fatto Mario Bozzoli. Prima di chiedere la condanna all’ergastolo per una persona bisognerebbe portare una prova per dire come e dove è stato ucciso il povero Mario Bozzoli» ha detto l’avvocato della difesa Luigi Frattini che ha avuto anche un battibecco con i colleghi di parte civile. «Vorrei sapere quali sono gli indizi precisi, molteplici e concordanti, come prevede la legge, in grado di dire che Giacomo Bozzoli è responsabile. La fumata del forno? Non c’è prova che un corpo sia finito lì dentro».

L’avvocato Frattini ha concluso: «Non si era mai verificato che Mario bozzoli chiamasse 12 volte in due giorni Ghirardini dopo che nei precedenti tre anni gli aveva fatto complessivamente 50 telefonate. Possiamo ipotizzare che Mario sia andato da Ghirardini quella sera al forno dopo che l’operaio non gli aveva risposto al telefono? E come si può escludere che Ghirardini prendendo una trave abbia colpito Mario facendogli fare la fine che immaginiamo?», le parole di Frattini.

Giacomo Bozzoli ribadisce la propria innocenza

«Capisco il dolore della famiglia di mio zio Mario. Volevo dirvi del grande dolore e del grande tormento che provo da anni essere stato dapprima imputato e poi condannato all’ergastolo per un fatto che non ho commesso. Due mesi prima della sparizione di mio zio Mario ho vissuto il momento più bello della mia vita perché era nato mio figlio. Capisco il dolore della famiglia di mio zio Mario ma giuro su quanto ho di più caro al mondo che non ho fatto nulla», sono state le parole di Giacomo Bozzoli prima che i giudici della Corte d’appello entrassero in camera di consiglio per decidere sul suo destino.

Stasera in tv

Di questo si occuperà questa sera la prima parte della trasmissione Messi a fuoco in onda su Teletutto alle 20.30. In studio ci saranno Pierluigi Ferrari, giornalista Rai e Gabriele Moroni, inviato del Giorno. Ospite anche Michele Vitiello, ingegnere e consulente tecnico della difesa di Bozzoli.

La seconda parte della trasmissione sarà invece dedicata alla Guida Michelin e alla serata andata in scena al Teatro Grande. In studio con Barbara Bertocchi, Giornale di Brescia, ci sarà lo chef Maurizio Bufi del ristorante Il Fagiano appena premiato con la Prima Stella Michelin.

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