Non solo Odeon, il teatro di Lumezzane cerca nuovi spazi

L’assessore Facchinetti vuole chiamare a raccolta le parrocchie, e ipotizza grandi mostre alla Torre
Odeon, teatro lumezzanese  - © www.giornaledibrescia.it
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Consolidamento dell’esistente e nuove prospettive, nel futuro della cultura valgobbina, forte di realtà come il teatro Odeon con la sua stagione, la rassegna Vèrs e Ùs per le realtà locali, la Torre Avogadro con Torre delle Favole, le mostre degli amici dell’Arte e del Photo Club. «Non possiamo poi dimenticare - aggiunge l’assessore alla Cultura Lucio Facchinetti - gli spettacoli di bimbi all’Odeon, il Memorial Giacinto Prandelli e la rassegna Schegge di Cinema con 12 appuntamenti che mi auguro confermino il successo dello scorso anno». Progetti. La novità riguarda il possibile allargamento al territorio delle sedi degli spettacoli: non solo teatro Odeon, quindi.

«Ho chiesto alle parrocchie una collaborazione per l’uso delle loro strutture - sottolinea Facchinetti -. Vorrei che la rassegna Vèrs e Ùs, ideata per le nostre associazioni, possa circuitare sul territorio. Una collaborazione con teatri come l’Astra di S. Apollonio può essere di grande prospettiva». Tra le nuove idee dell’assessore, anche la volontà, da confrontare con i fondi disponibili, di caratterizzare Torre Avogadro con due importanti mostre a livello nazionale. «In passato - sottolinea Facchinetti - abbiamo avuto artisti che hanno fatto parlare di Lumezzane su quotidiani e tv nazionali. Sarebbe bello tornare a quei momenti».

Cambiamenti. Intanto, a breve potrebbe arrivare l’insegna del teatro Odeon: «Nessuno potrà più dire che non sa dov’è - sottolinea Facchinetti -: abbiamo ora allo studio il bozzetto». Sul territorio l’amministrazione Zani aveva collocato un’installazione dedicata al mondo del lavoro, con lastre in metallo riportanti frasi e citazioni a tema disseminate il luoghi simbolo. «Avevo criticato l’iniziativa perché dava un’idea distorta di Lumezzane: la nostra archeologia industriale non può essere rappresentata solo "al negativo". Pensiamo di raccogliere tutte le targhe in un unico luogo, in una mostra che va spiegata. La nostra cultura industriale è fatta di collaborazione tra imprenditori e dipendenti, anche nei rapporti difficili».

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