Nave, spese in aumento e il bilancio comunale chiede aiuto alla farmacia

Il Comune, per far fronte all’aumento dei costi del riscaldamento, userà centomila euro di utili
Il municipio di Nave - © www.giornaledibrescia.it
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Nessuna sorpresa, ma la preoccupazione per gli anni a venire c’è. Il bilancio del Comune di Nave traballa sotto il peso dell’aumento significativo dei diversi capitoli di spesa.

I più importanti sono tre: l’incremento di 112mila euro delle spese per il riscaldamento (e, in maniera minore, anche dell’elettricità) degli edifici pubblici; gli 81mila euro in più per il collocamento di persone in istituti e fondazioni e altri 90mila euro per gli assistenti ad personam.

La strategia

Per riuscire a coprire queste e altre spese è stata fatta in Consiglio comunale una corposa variazione di bilancio, che ha visto un prelievo di 273mila euro dall’avanzo libero di amministrazione del consuntivo 2022, ora fermo a 67mila euro.

L’ente locale ha poi dovuto fare ricorso, per le spese in parte corrente, al gruzzoletto che la farmacia comunale ha racimolato in questi anni. L’importo richiesto è di 100mila euro. «La farmacia comunale, di cui il Comune è socio unico, disponeva di una riserva di utili di 230mila euro che non utilizza - spiega il sindaco Matteo Franzoni - e della quale non ha bisogno da un punto di vista di equilibrio di bilancio. Perciò abbiamo chiesto un dividendo».

Preoccupazione

Una manovra, quella compiuta in Consiglio comunale, non imprevista. Ma che ha comunque sollevato alcune perplessità sul futuro. «Questa variazione suona come un allarme - dice il capogruppo della maggioranza Luca Senestrari -, perché ci troviamo con almeno due di questi tre capitoli, quello relativo alle utenze e quello inerente gli assistenti ad personam che, se dovessero mantenersi a questi livelli, ci costringeranno a riconsiderare in maniera importante il bilancio che il Comune di Nave fa sulla parte delle spese correnti».

Quest’anno c’è stata la possibilità di accedere alle riserve farmacia «ma la nostra società Nave Servizi non potrà permettersi di farlo ogni anno» ha aggiunto il consigliere.

Esistono delle vie d’uscita? Almeno per quello che riguarda gli assistenti ad personam, forse sì: «Noi, così come l’intera provincia, stiamo assistendo ad un aumento dei casi di bambini delle scuole che vengono segnalati - spiega Franzoni - e hanno bisogno di assistenti ad personam e insegnanti di sostegno: c’è un disagio psicologico che si sta facendo sempre più evidente, specialmente dopo il Covid».

A Nave la spesa per gli ad personam (gli insegnanti di sostegno sono pagati dallo Stato) dalla pandemia a oggi è passata da 120 mila euro a oltre 300 mila. «So che la Neuropsichiatria sta ragionando su questo - dice il sindaco -: i Comuni non possono più essere lasciati da soli a fronteggiare gli aumenti vertiginosi».

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