Nave, addio all’ultima cabina telefonica «custode di ricordi»

Oggi dovrebbe avvenire la rimozione della struttura, icona di un tempo che fu
L'ultima cabina telefonica di Nave - © www.giornaledibrescia.it
L'ultima cabina telefonica di Nave - © www.giornaledibrescia.it
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I tempi che cambiano e la tecnologia che avanza si possono notare anche nelle piccole cose. Come ad esempio la rimozione di una cabina telefonica, ormai retaggio di un’epoca che pare ormai lontanissima, quando non risuonava ancora il «drin drin» dei cellulari. E l’ultima del territorio di Nave sparirà proprio oggi. Così, almeno, c’è scritto sull’avviso incollato sul fianco della struttura in piazza Maria Ausiliatrice accanto allo storico bar «Papillon», lungo la ex Provinciale 237 del Caffaro.

A segnalarlo è Paolo Ortolani, storico e conosciutissimo professore di Educazione fisica, nonché attento e meticoloso osservatore di tutto ciò che gli sta attorno. «Le cabine telefoniche vennero piazzate in Italia a partire dagli anni Cinquanta - ricorda Ortolani - e la prima in assoluto entrò in azione il 10 febbraio del 1952 in piazza San Babila, a Milano».

A Nave è arduo riuscire a ricostruire quale fu la prima apparizione del telefono pubblico. Dapprima funzionanti a gettoni, questi vennero col tempo sostituiti dalle monetine, che vennero a loro volta rimpiazzate o accostate, a seconda degli apparecchi, al funzionamento tramite carte telefoniche. Qualcuno, probabilmente, conserverà ancora i faldoni con le tantissime schede, che nei primi anni del 2000 erano molto in voga e spesso venivano collezionate da grandi e piccini.

«Da ragazzo ricordo che le persone di una certa stazza facevano fatica a entrare in questi trabiccoli - rammenta Ortolani -, mentre noi ragazzi entravamo anche in due. Indimenticabile anche come le ante di ingresso, se aperte in modo scoordinato, riservassero spesso schiaffi».

Ognuno avrà le proprie memorie legate alle cabine. Ortolani, e come lui probabilmente molte altre persone, confessa che quando la telefonata prendeva una brutta piega «ricorrevo alla fatidica, immancabile frase… "scusa, ma sto finendo i gettoni"». Che oggi, volendo fare un paragone, potrebbe equivalere alla giustificazione del cellulare che sta per scaricarsi. Oggi l’ultima cabina di Nave va in pensione, e Ortolani e tutti i suoi concittadini salutano una vecchia compagna di avventure. A cui vale la pena riservare un grazie pieno di riconoscenza.

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