Minacciò di dar fuoco alla moglie: «È seminfermo di mente»

Le versò addosso una tanica di benzina e le disse: «Vuoi che ti spenga una sigaretta in faccia?»
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Per il consulente tecnico della difesa, al momento del fatto, la sua capacità di intendere e volere era grandemente scemata. Per il consulente tecnico del pubblico ministero anche. I due non convergono solo sulla sua pericolosità sociale.

Per il primo, Sergio Monchieri, dopo sei mesi di carcere è grandemente scemata anche la sua pericolosità sociale, al punto da essere più che sufficienti i domiciliari sotto la vigilanza di un Centro psicosociale. Per il secondo, Giacomo Filippini, invece è ancora attuale e per neutralizzarla è necessario quanto meno il soggiorno in comunità di recupero.

In attesa che il Tribunale decida il suo destino - lo farà dopo l’udienza in calendario il 28 febbraio - un 47enne di Caino accusato di una lunga serie di maltrattamenti in famiglia, resta a Canton Mombello.

L’uomo vi si trova dalla fine dello scorso mese di luglio quando in condizioni visibilmente alterate da alcol e droga, è arrivato a gettare una tanica di benzina sulla moglie e a minacciarla di darle fuoco spegnendole addosso una sigaretta. A questo punto, purtroppo per la donna e per la figlia maggiorenne della coppia (assistite a processo dall’avv. Andrea Pezzangora), ma anche per il piccolo di casa (la cui tutela ci impone di non pubblicare le generalità del papà imputato), il 47enne ci finisce al termine di un escalation brutale, iniziata qualche mese prima e scandita fino a quel momento da insulti e minacce irripetibili. La situazione degenera irrimediabilmente il 13 luglio.

La mano dell’uomo si fa decisamente più pesante. Strattoni e spinte si tramutano in una presa al collo della moglie accompagnata da una sequenza di grida che terrorizzano: «Ti ammazzo, ti uccido, ti strangolo». Tre giorni dopo la violenza del 47enne abbatte gl steccati. Prima l’uomo scrive il cognome e il nome della moglie e l’ennesima minaccia di morte a margine della notizia di un femminicidio apparsa sul Giornale di Brescia di sabato 15 luglio. Poi dà il «meglio» del suo repertorio quando la donna rientra in casa dopo aver sistemato il giardino con il decespugliatore.

Prima la accusa di non essere capace di nulla, e fin qui... Poi le rovescia una tanica di benzina addosso e le chiede: «Vuoi provare l’emozione di una sigaretta spenta in faccia?».

Interviene la figlia, a sua volta minacciata di morte, intervengono i vicini, a loro volta pesantemente intimiditi. Anche il figlio se la vede brutta. Intervengono i carabinieri, ma l’arresto non è immediato. Lui ha tempo di vantarsene - «Non ho paura nemmeno del diavolo» dirà -, ma non di evitare il carcere, che arriverà una settimana dopo.

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