La processionaria sta infestando le pinete della Valtrompia

Coinvolti diversi paesi, tra cui, da Nave a Marmentino. È già tardi per intervenire, ma dal prossimo autunno si installeranno le trappole
Un caratteristico nido di processionaria su un albero - © www.giornaledibrescia.it
Un caratteristico nido di processionaria su un albero - © www.giornaledibrescia.it
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I boschi della Valtrompia tornano a fare i conti con un nuovo nemico. Dopo il bostrico, che di recente ha sterminato migliaia di abeti rossi tra Bovegno, Irma, Marmentino e Collio, ora è la volta della processionaria. In dialetto bresciano è conosciuta come «gàtola» ed è un insetto altamente distruttivo per le pinete, perché priva i pini, sui quali costruisce i propri nidi, di parte del fogliame compromettendone così il ciclo vitale. Ad essere attaccate sono soprattutto le piante più giovani, che presentano aghi più teneri, nutrimento prediletto dall’insetto.

Le aree infestate

Le zone attualmente colpite, secondo quanto segnalano le Guardie ecologiche volontarie (Gev) della Valtrompia, sono le pinete di Nave, Lodrino, Marmentino e Gardone.  «Non si può ancora parlare di allarme vero e proprio - spiega Giampietro Corti delle Gev -. Sono però diversi anni che in Valtrompia, zona considerata dalla Regione non a rischio, manca una campagna di contrasto alla diffusione della processionaria, complice anche il fatto che i nidi andrebbero bruciati e c’è il divieto di accendere fuochi».

Ora è già troppo tardi per intervenire, in quanto le larve sono già uscite dai nidi e sfarfallate. «In sinergia con il dottore forestale della Comunità montana Giacomo Remedio stiamo valutando di installare il prossimo autunno delle fitotrappole a feromoni per fermare la loro diffusione - afferma Corti -, così come fatto già per il bostrico».

Intervento e rischi

I bruchi si muovono in processione, da qui il nome - © www.giornaledibrescia.it
I bruchi si muovono in processione, da qui il nome - © www.giornaledibrescia.it

Pini e cedri sono le principali vittime della processionaria ma pure l’uomo, se entra in contatto con i suoi peli, può riportare irritazioni cutanee serie. «Il nostro consiglio, quando si notano nidi di processionarie, è di avvertire il Comune che agirà di conseguenza: ad occuparsi della loro rimozione sono il Corpo forestale o professionisti della disinfestazione - raccomandano le Gev -. Chi per qualsiasi motivo ha a che fare con conifere dovrebbe indossare guanti da lavoro, in modo da non entrare in contatto diretto con l’insetto».

Una raccomandazione anche a chi possiede gatti e cani: occorre prestare la massima attenzione, perché, se ingerite, le processionarie causano irritazione e gonfiore alla lingua che, nel giro di poco, può addirittura andare in necrosi. In casi come questi solo il tempestivo intervento di un veterinario può salvare la vita del proprio amico a quattro zampe.

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