Kick Boxing Team Carcina: dove nascono i campioni

La palestra di Carcina fucina di campioni. Parliamo di Giuseppe Chiaromonte, vincitore del titolo mondiale dilettantistico di Full Contact 64 kg, e del suo maestro, Ivan Pelizzari, unico atleta valtrumplino ad aver ottenuto un titolo mondiale professionistico in uno sport di combattimento, sempre nella categoria Full Contact 64 kg, e che un paio di anni fa ha dato il via al Kick Boxing Team Carcina, realtà dedicata a questo sport e che pian piano sta ottenendo ottimi risultati. Primo tra tutti Giuseppe, 28 anni, che dopo soli tre anni di attività è riuscito a salire sul tetto del mondo battendo il rappresentante dell’Algeria nell’incontro per il titolo mondiale tenutosi a Milano a inizio novembre.
«Prima di approcciarmi al kick boxing - racconta Giuseppe - ho praticato per otto anni Lao long dao con La Fenice di Villa Carcina. Poi ho deciso di lasciare le arti marziali per buttarmi nel mondo dell’agonismo e ho trovato in Ivan un grande maestro».
È una vita di grandi difficoltà quella che affrontano gli atleti che si dedicano a questo sport, con sei o sette allenamenti a settimana, spesso anche due volte al giorno. «E questo oltre al lavoro - spiega Pelizzari -. Io ho sempre lavorato in officina, Giuseppe fa il meccanico. Non è uno sport in cui girano molti soldi e che ti permette di vivere. Lo facciamo per una grande passione».
La mattina allenamenti di corsa, pesi, addominali, e poi la sera gli esercizi di tecnica. «Bisogna allenarsi duramente - continua Pelizzari -, è meglio un pugno in più in palestra e uno in meno sul ring».
Ora Giuseppe, già vincitore del titolo europeo nella scorsa primavera, studia da grande. «Ovvio che mi piacerebbe diventare professionista - spiega il giovane -. Questo cambierebbe molto, soprattutto dal punto di vista degli allenamenti».
Il Kick Boxing Team si riunisce tutti i lunedì e i venerdì sera nella palestra delle scuole elementari di Carcina in via Emilia e offre corsi che raccolgono appassionati di tutte le età. «Ora abbiamo circa una trentina di ragazzi e una quindicina di ragazze - conclude Pelizzari -, ma seguiamo anche una ventina di bambini. E in primavera organizzeremo un incontro internazionale Italia-Francia».
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