Incendio a Collio: le fiamme hanno divorato 2 ettari di bosco e una casa

L’intervento per domare il rogo è durato quattro ore Non è ancora chiaro se l’origine sia dolosa
Il rogo si è sviluppato sopra San Colombano - © www.giornaledibrescia.it
Il rogo si è sviluppato sopra San Colombano - © www.giornaledibrescia.it
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La siccità e il gran caldo di questi giorni non risparmiano il bosco. Ieri subito dopo pranzo a Collio Valtrompia, nella frazione di San Colombano, quello che inizialmente sembrava essere un principio d’incendio si è trasformato, sospinto dal vento rovente, in un rogo che ha finito col divorare nell’arco di quattro ore oltre due ettari di bosco e un caseggiato in zona Ramazine (nella parte nord ovest di località Bocafol), fortunatamente non abitato.

L’allarme è scattato verso le 13: sul posto sono immediatamente giunti i Vigili del fuoco e una ventina di volontari di diverse squadre antincendio, con il coordinamento del dottore forestale della Comunità montana Giacomo Remedio e della Protezione civile della Valtrompia. Successivamente, attorno alle 15, data la gravità della situazione, è stato richiesto anche l’intervento dell’elicottero regionale.

Aiutate dalle correnti, infatti, le lingue di fuoco inizialmente circoscritte al solo bosco sono arrivate ad avvolgere e a bruciare completamente anche un cascinale «di proprietà di gente del posto - spiega il direttore delle operazioni di spegnimento della Comunità montana Giampietro Corti, intervenuto ieri -. Si tratta di un caseggiato non abitato con fienile, cucina e stalla, dove i proprietari si recano principalmente per fare legna». In quel momento nessuno si trovava in quell’area, quindi fortunatamente non ci sono stati danni a persone. Tuttavia la cascina è andata completamente distrutta: «Il fuoco è partito dal tetto per poi consumare anche l’interno - racconta Corti -. Tramite il buco creato nel tetto dalle fiamme è stata scaricata l’acqua dell’elicottero, in modo da garantire l’accesso in sicurezza dei Vigili del fuoco».

L’intervento

Le operazioni di spegnimento sono durate all’incirca quattro ore: attorno alle 17.30 sono state avviate le fasi di bonifica. Nel complesso il rogo ha raso al suolo poco più di due ettari di bosco misto resinose e latifoglie. Per le indagini sono intervenuti i carabinieri forestali della stazione di Marcheno insieme al comandante Pietro Corsini.  «Al momento è ancora presto per affermare se l’incendio, che è partito dal ciglio di una strada agro silvo pastorale, sia doloso o colposo - ha affermato Corsini -. Saranno le indagini a chiarirlo».

Il dubbio è dovuto al fatto che nel punto d’origine era presente una catasta di legna: c’è la possibilità che si sia infiammata senza che ci fosse la volontà di scatenare il rogo, magari per una sigaretta gettata senza far caso al potenziale pericolo. Se sulle cause c’è ancora da fare chiarezza, di certo c’è che la dinamica all’origine dell’incendio di ieri ricorda quello - devastante - divampato a fine gennaio nella zona della Val Gradello e Botticini: anche allora il tutto partì dal ciglio di una strada agro silvo pastorale.

Dall’inizio dell’anno, Collio è il Comune valtriumplino in assoluto più colpito dai roghi. A influire in maniera drammatica contribuisce indubbiamente anche l’assenza di precipitazioni e, quindi, la siccità, dal momento che la sterpaglia è un invito a nozze per il rapido propagarsi del fuoco.

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