Il cimitero è circondato da case abusive

Il caso San Sebastiano: 200 abitazioni sono state costruite troppo vicino al cimitero, ma solo una rischia la demolizione
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Solo un’abitazione su 200 sarebbe a rischio demolizione perché troppo vicino al cimitero. Questo è quanto è emerso l'altra sera nel consiglio comunale di Lumezzane, tornato a discutere delle abitazioni costruite nel corso degli anni attorno al cimitero vecchio di S. Sebastiano, senza però tener conto della «fascia di rispetto» che impone almeno 50 metri di distanza dal camposanto e senza che la zona sia stata bonificata.

Il caso era stato sollevato dieci anni fa da un privato a cui era stato negato il permesso di costruire, concesso invece ad altri. Nel 2015 il Consiglio di Stato aveva annullato tutte le autorizzazioni rilasciate nel tempo. La Giunta Zani aveva pensato di sanare la situazione con un apposito documento, cassato però a febbraio dai giudici di palazzo Spada.

Da qui l’incertezza sul destino delle 200 case. «Ci chiediamo - ha incalzato Josehf Facchini, capogruppo della Lega Nord, sollevando la questione con una interpellanza - perché l’amministrazione abbia insistito nel mantenere e nel difendere una posizione sconfessata dalla magistratura, determinando uno sperpero di denaro pubblico. Essendo stati concessi permessi di costruire all’interno della fascia di rispetto, cosa intende fare la Giunta Zani visto che i permessi sono nulli e quindi gli edifici presumibilmente "abusivi"? Chi dovrà sostenere le spese?».

L’assessore ai Lavori Pubblici Stefano Gabanetti, dopo la prima sentenza, aveva detto: «Posso garantire che la bonifica è stata fatta completamente, tutto è già stato eseguito in ottemperanza a quanto veniva richiesto dal Consiglio di Stato».

La magistratura, invece, non la pensa allo stesso modo. «Il tema è delicato e complesso - ha ammesso il sindaco Matteo Zani - ora stiamo valutando cosa fare in base ai pareri legali raccolti». Il primo cittadino ha però spiegato che la questione interessa un solo immobile, in quanto per gli altri, costruiti dal 1955 in poi, non ci sono state impugnazioni e «ora il tempo per impugnarle è scaduto».

Due, dunque, le opzioni: «O la demolizione dell’abitazione divenuta abusiva per la nullità dei titoli edilizi rilasciati, oppure avviare un nuovo procedimento di approvazione di una nuova delibera per il piano integrato d’intervento».

Il capogruppo di Forza Italia Lucio Facchinetti, ha sottolineato: «Le sentenze affermano che l’amministrazione, sotto il profilo giuridico, deve prestare molta attenzione nel ridare vita ai provvedimenti amministrativi del 2007 e 2008, annullati. Sotto il profilo politico dico che se da un lato c’è l’interesse di chi potrebbe vedersi abbattuta la casa, dall’altro c’è quello di chi ha vinto con due sentenze. Forse è meglio tentare una soluzione stragiudiziale». Di pressapochismo e superficialità ha parlato invece Fausto Pasotti della Civica «In continuità per Lumezzane».

 

 

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