Guerra in Ucraina: da Leopoli a Collio con l’aiuto della sindaca

Mirella Zanini ha portato in paese due donne e un bimbo di 4 anni: «Altri abitanti pronti ad accogliere»
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DA LEOPOLI A COLLIO
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Un viaggio della speranza durato sessanta ore a bordo di un pullman da Leopoli sino alla barriera di Venezia, dove ad attenderli c’era la sindaca di Collio Mirella Zanini. È stata un’odissea di disperazione e, insieme, di grande speranza quella intrapresa da Cristina, 38enne ucraina, insieme al figlio di quattro anni Ustum e alla sorella 34enne Juliana. La famiglia, fuggita nei giorni scorsi dal nord-est dell'Ucraina, viveva nei pressi di un aeroporto, tra le zone maggiormente a rischio di bombardamenti da parte dell’aviazione russa. Benché abbiano cercato di resistere fino all’ultimo, alla fine i mariti delle due sorelle e i genitori sono riusciti a convincerle a fuggire per trarsi in salvo da un pericolo che stava diventando sempre più tangibile.

L’accoglienza del paese

Cristina, Ustum e Juliana sono stati così accolti a Collio, in uno degli alloggi messi a disposizione dalla famiglia della sindaca Mirella Zanini. «Siamo venuti a sapere da alcuni familiari che queste due sorelle con un bambino piccolo stavano cercando riparo dalla guerra proprio in Italia - racconta il primo cittadino -, così abbiamo dato la nostra disponibilità ad accoglierli». I loro mariti stanno combattendo contro l’esercito russo, mentre i genitori hanno preferito non abbandonare le loro case. «Benché sia piccolo Ustum chiede in continuazione del padre, sente che c’è qualcosa che non va». Né lui né la madre, così come Juliana, parlano italiano. Per questo motivo Mirella Zanini comunica con loro tramite una loro connazionale, che si è resa disponibile a fare da interprete. «I primi giorni resteranno a Collio giusto per riprendersi dal viaggio - spiega la sindaca -, poi cercheremo di trovare loro un alloggio in città, così potranno riprendere i contatti con persone provenienti dal loro Paese: mi hanno detto di conoscerne alcune».

Sono previsti altri arrivi

Loro tre sono stati tra i primissimi profughi accolti in Valtrompia anche se, alla spicciolata, ne sono già arrivati anche a Villa Carcina, Sarezzo, Concesio. Si tratta per lo più di donne di bambini fuggiti dalla guerra mentre i padri e i mariti restano per contrastare l’avanzata del nemico. «In paese tutti sanno della presenza di Ustum, Juliana e Cristina e il loro arrivo è stato accolto molto positivamente - afferma Zanini -. Diversi abitanti hanno già manifestato la propria disponibilità a mettere a disposizione le loro abitazioni per dare una casa ai profughi ucraini».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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