Festa e mostra per il mezzo secolo della «Fiorini» di Lumezzane

La scuola d’infanzia aprì i battenti nel ’69. Ripercorrerà la sua storia con vecchie foto
Il Giardino didattico dell'asilo di Lumezzane inaugurato nel 2016  © www.giornaledibrescia.it
Il Giardino didattico dell'asilo di Lumezzane inaugurato nel 2016 © www.giornaledibrescia.it
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Compie 50 anni la scuola dell’infanzia Fiorini: la contrada di Valle la festeggerà il prossimo venerdì nell’ambito della festa patronale. Per l’occasione è stata anche organizzata una mostra fotografica che ripercorre la storia di questa importante realtà. Il lavoro fatto dalla direttrice della scuola, Maria Sabatti, presente dal 1997, per preparare il momento celebrativo è stato notevole, a cominciare dalla ricerca storica.

«Il 30 settembre 1969 - spiega - l’ispettore scolastico della circoscrizione di Villa Carcina autorizza il parroco don Roberto Guenzati ad aprire l’asilo infantile "considerata la necessità di custodire i fanciulli dai tre ai cinque anni che, per ragioni di lavoro dei genitori, rimarrebbero abbandonati"». La scuola fu intitolata alla domestica di don Roberto, la signora Teresa Fiorini che, per prima, fece un lascito all’asilo. Ma poi da tutte le frazioni di Lumezzane arrivarono contributi per la nuova istituzione. La scuola si è caratterizzata per l’orario prolungato, per la creazione di una sezione di pre-scuola materna, per l’impegno costante nella sperimentazione di progetti, per l’apertura a esperienze innovative. Non a caso ha accolto bambini da tutta Lumezzane. Dai ventisei bambini dell’anno scolastico 1969/70 si arrivò, a metà degli anni ottanta, a ben quattro sezioni con 120 alunni. Ora la scuola ha tre sezioni con circa 75 bambini. Nel 1998 alla parrocchia viene concessa regolare autorizzazione al funzionamento del micro-nido S. Carlo, annesso alla Scuola dell’infanzia: oggi conta su 26 bambini. Nel 2014 inizia il percorso di formazione per qualifarsi come scuola montesorriana, e nell’ottobre 2018 arriva il riconoscimento ufficiale.

Nel giugno 2016 viene anche inaugurato l’orto Giardino didattico. «Con l’aiuto di genitori, nonni e volontari - aggiunge Sabatti - siamo riusciti a recuperare un terreno abbandonato di proprietà della parrocchia. Il Giardino non è un parco giochi, ma un laboratorio senso-motorio nel quale si realizzano alcune attività. La nostra scuola - conclude - sarà sempre riconoscente verso tutte le persone, gli artigiani, le aziende che hanno creduto in noi e che ci hanno aiutato».

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