Dalla fonte alle miniere Sant’Aloisio di Collio: nasce la birra «Busana»

L’idea è del team della Pagus che userà acqua «spillata» dall’omonima fonte
I produttori si preparano per la nuova birra «Busana»
I produttori si preparano per la nuova birra «Busana»
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L’hanno battezzata «Busana», proprio come la fonte da cui sgorga l’acqua utilizzata per produrla. Un’acqua ricca di calcio e magnesio con tracce di ferro, che era già nota per le sue peculiari caratteristiche nel 1723, come dimostra la menzione nel volume di Carlo Roncalli «De aquis Brixianis». Ora la società agricola Pagus di Rogno, sul confine tra Bergamo e Brescia, produrrà la birra «Busana» affinandola nelle gallerie della miniera Sant’Aloisio gestite dalla società Ski-Mine.

Il progetto

Dietro a questo progetto ci sono i 31enni Gabriele Fontana e Stefano Visinoni, soci comproprietari della Pagus. «Seguiamo già un procedimento simile nella Val di Scalve - raccontano -, utilizzando l’acqua di miniera della Schilpario, che è sempre gestita dalla Ski-Mine di Anselmo Agoni, e con questa birra abbiamo vinto anche dei premi a livello europeo». Interpellati quindi Agoni e l’Amministrazione comunale di Collio, il progetto per la produzione della birra «Busana» è stato approvato con entusiasmo da entrambi.

Il procedimento

Negli scorsi giorni due pick-up della Pagus sono giunti alla fonte e hanno riempito con la sua acqua due grosse taniche, che sono poi state trasportate all’azienda agricola di Rogno. Qui Gabriele e Stefano, che oltre a coltivare le materie prime personalmente seguono in toto il procedimento di birrificazione, produrranno e imbottiglieranno la birra «Busana», che sarà poi trasferita nelle viscere della Sant’Aloisio. Con i suoi 7 gradi costanti la miniera funge da cella frigorifera naturale a costi e sprechi zero.

Da aprile al bar

«Le prime bottiglie verranno pronte i primi di aprile - spiega Gabriele -: inizialmente la miniera sarà il nostro principale rivenditore e, quando uscirà dai suoi confini, almeno per il momento rimarrà comunque nei bar, ristoranti e negozi della Valtrompia». L’idea è di attivare un turismo brassicolo, che ora nella più piccola delle tre valli bresciane è assente, collegandolo alle visite in miniera e alle altre attività che la Valtrompia propone ai suoi visitatori. «Come ci è stato confermato anche dallo stesso chimico che abbiamo accompagnato sul posto per analizzare l’acqua - raccontano i soci di Pagus -, quest’ultima è povera di minerali ma ricca di calcio e di magnesio: la birra «Busana» sarà una fermentata ibrida, una Kölsch  dal gusto leggero e fragrante e, provenendo da una fonte, la sua produzione varierà naturalmente in base alla disponibilità d’acqua».

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