Dal carcere: «Lo giuro, non ho tagliato la gola a Manuela»

Fabrizio Pasini non cambia versione nel colloquio con l’avvocato. E c’è l’ipotesi della perizia psichiatrica
La vittima. Manuela Bailo, aveva 35 anni
La vittima. Manuela Bailo, aveva 35 anni
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È rimasto una settimana lontano da tutti. Dalla sua famiglia e dal suo legale con il quale si è incontrato soltanto ieri dopo giorni di silenzio. Dal carcere di Canton Mombello Fabrizio Pasini ha avuto modo di pensare a quanto commesso la notte tra il 28 e il 29 luglio nella casa dei genitori ad Ospitaletto. Al momento in cui ha ucciso Manuela Bailo, la 35enne collega di lavoro alla Uil e amante.

Ma la lunga riflessione non ha cambiato il quadro. Difesa a oltranza. «Lo giuro, non le ho tagliato la gola» ha detto il sindacalista al suo difensore, l’avvocato Pietro Paolo Pettenadu. Non ha mutato un solo elemento della versione fornita agli inquirenti nella notte della confessione, il 19 agosto, dopo due settimane trascorse in vacanza in Sardegna con moglie e due figli.

«L’ho spinta ed è caduta dalle scale, ma non volevo ucciderla» ripete Pasini negando di aver sgozzato la ragazza con la quale si frequentava da due anni. Ci sono però altri aspetti sui quali Pasini ha voluto puntualizzare nel colloquio in carcere con il legale. Legale che nelle prossime settimane potrebbe decidere di chiedere una perizia psichiatrica per valutare le condizioni mentali al momento del delitto.

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