Dai rubinetti non esce più acqua: a Nave scatta l’allarme siccità

L’acquedotto di Piezze è a secco. Arrivano le autobotti e l’ordinanza del sindaco per limitare i consumi
A NAVE L'ACQUA E' RAZIONATA
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Da qualche giorno a Nave è scattata l’emergenza acqua. Nel pomeriggio di mercoledì gli abitanti di via San Costanzo si sono accorti che dai loro rubinetti non usciva acqua. È partita quindi la segnalazione al municipio, che poi si è rivolto ad A2A, gestore del ciclo idrico del comune. Allarmante la risposta: l’acquedotto di Piezze è rimasto a secco. Dalla sorgente situata in Val Listrea non scende più acqua. L’unica soluzione è trasportarne con l’autobotte.

Preoccupazioni

Il disagio è stato risolto, almeno per il momento. In futuro potrebbe essere installato un sistema di pompe per l’approvvigionamento a Piezze. Rimane però il timore legato ai mesi estivi ormai prossimi, reduci da una prolungata siccità. Non era mai accaduto prima d’ora che Nave rimanesse a secco e lo stesso Garza è ai minimi storici. Se le riserve sono finite (almeno a Piezze) e vanno alimentate artificialmente, che cosa ne sarà degli altri acquedotti del territorio? «La situazione è sotto controllo, anche se speriamo possa piovere al più presto - rassicura il sindaco Matteo Franzoni -. Con A2A stiamo monitorando non solo l’acquedotto di Piezze, che al momento ci risulta essere l’unico in carenza, ma anche tutti gli altri, dato che c’è il rischio che la situazione possa ripercuotersi sull’intero anello e stiamo inoltre tenendo sotto controllo qualsiasi tipo di dispersione idrica».

La sorgente della val Listrea che alimenta l'acquedotto di Piezze rimasto a secco - © www.giornaledibrescia.it
La sorgente della val Listrea che alimenta l'acquedotto di Piezze rimasto a secco - © www.giornaledibrescia.it

Riparazione

Alcuni giorni fa in via Borano alcuni abitanti hanno notato alcune perdite che affioravano dall’asfalto e hanno avvertito il Comune. «Si tratta di una tubazione vecchia - spiega Franzoni -, che ha richiesto tempi tecnici più lunghi: la riparazione è terminata proprio oggi (ieri per chi legge)». La situazione di emergenza ha costretto il primo cittadino a correre ai ripari firmando ieri un’ordinanza per il contenimento dei consumi idrici che invita i cittadini a limitare i consumi di acqua potabile ai soli usi domestici, igienico-sanitari, antincendio e produttivi. È vietato invece l’innaffiamento di orti e giardini, il lavaggio di veicoli privati e di piazzali, il riempimento di piscine private e di vasche di accumulo non strettamente legate ai fini produttivi. La stessa ordinanza prevede anche la chiusura temporanea delle fontane pubbliche e degli impianti pubblici di innaffiamento e irrigazione.

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