Dagli scavi per la vasca un'antica fornace

Scoperta a Nave durante i lavori in località Edison, potrebbe risalire all'epoca romana o medievale.
AA

Fa capolino da un'era ancora sconosciuta, presumibilmente medievale o romana, e si presenta come un altro tassello del mosaico alla scoperta della storia della Valle del Garza. Durante la fase preliminare alla realizzazione della vasca di laminazione in località Edison, sulla sponda del torrente Garza, dai sondaggi condotti per appurare la presenza di stratificazioni a carattere archeologico, è stata rinvenuta la struttura circolare di un'antica fornace da calce.
Mediante lunghe trincee ortogonali gli archeologi Nicola Pavan e Laura Contessi, sotto la direzione della soprintendenza per i Beni archeologici della Lombardia, hanno intercettato nella zona a sud-ovest della centrale elettrica questa antica testimonianza d'architettura industriale.

La calce cominciò a essere sistematicamente utilizzata nel mondo romano per la preparazione della malta e del calcestruzzo. Per quanto riguarda Nave, una cava di pietra da calce ora inutilizzata è presente poco oltre la contrada della Mitria. In seguito a questa scoperta il Comune ha ritenuto necessario procedere con approfondite analisi scientifiche, in modo da conferire una definizione cronologica al reperto. Proprio in questi giorni avranno luogo due esami incrociati. Il primo, condotto con il metodo del carbonio 14, è utilizzato in archeologia per datare reperti di natura organica contenenti atomi di carbonio e prevede un prelievo di residui di questo materiale dal luogo del ritrovamento, in modo che vengano inviati in laboratori specializzati.

L'analisi di questi campioni avverrà misurando la percentuale di carbonio 14 presente in essi: attraverso la misura della sua concentrazione sarà possibile individuare con precisione pressoché assoluta l'epoca di costruzione della fornace.
Il secondo metodo di analisi impiegato, quello della termoluminescenza, è una tecnica utilizzata in archeologia per la datazione di ceramiche, forni, fornaci, terracotte, mattoni e lava solidificata. Tra non molto sarà quindi possibile dare una collocazione temporale a questa interessantissima scoperta che va ad aggiungersi ai precedenti rinvenimenti d'epoca romana compresi nell'area circostante. Tra questi ricopre particolare interesse la necropoli risalente al I secolo rinvenuta nel 1978 a Cortine, in località Camp de Mörcc.

Ora conservati nel museo di Santa Giulia, i corredi delle 52 sepolture sono testimonianze di grande fascino e importanza per l'approfondimento di riti funerari a noi altrimenti sconosciuti.
Barbara Fenotti

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Argomenti