Da Lodrino Samuele vola negli Usa per studiare e giocare a calcio

È la storia di un ragazzo classe 2001 che ha vinto una borsa di studio all’ateneo di Kansas City
Samuele riesce a dedicarsi allo studio e a praticare la sua passione - © www.giornaledibrescia.it
Samuele riesce a dedicarsi allo studio e a praticare la sua passione - © www.giornaledibrescia.it
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Dalle verdi montagne di Lodrino alle sterminate pianure del Midwest statunitense rincorrendo un pallone da calcio. È questo il viaggio di Samuele Pintossi, lodrinese classe 2001, che ad agosto è partito dall’Italia con un volo intercontinentale per raggiungere Park University, ateneo a dieci minuti di macchina da Kansas City - per i local, KC - seconda città per dimensioni del Missouri, per unirsi alla squadra di calcio del college.

«Sono partito grazie all’associazione CollegeLifeItalia, che mette in contatto sportivi italiani con atenei statunitensi affinché questi possano ottenere borse di studio sportive per studiare e allenarsi negli Usa abbattendo almeno parzialmente costi che sarebbero altrimenti proibitivi per le famiglie - ha spiegato Samuele -. L’associazione si occupa sia di seguire e contattare giocatori di livello semiprofessionistico che di aiutare ragazzi che, come me, giocano a livelli minori, creando eventi e opportunità. Io ho avuto la possibilità di partecipare a uno showcase, ovvero a una serie partite di calcio dove viene creato del materiale video da inviare poi agli scouts dei college americani che decidono se contattarti e con che tipo di borsa di studio».

È questo l’iter seguito da Samuele, che ha poi ottenuto una proposta di borsa di studio parziale dall’ateneo di Kansas City. «Il mio obiettivo principale era studiare negli Usa - ha spiegato Samuele, che studia Sports and exercise Science, traducibile come Scienze Motorie - ma poterlo fare seguendo la mia passione per il calcio rende tutto migliore». Un calcio che Samuele ha descritto come molto più fisico di quello italiano. «I cambi sono infiniti, quindi si corre molto di più, e il campionato Naia richiede un livello sportivo abbastanza elevato». Un’esperienza di sport e passione ma non solo. «In squadra il 35% dei giocatori è composto da studenti internazionali: abbiamo tredici nazionalità diverse ed è davvero bellissimo. Ora cerco di ottenere il più possibile da un’esperienza multiculturale che mi sta già dando moltissimo».

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